di Andrea Melandri, Cheetah Conservation Fund Italia
Quella che raccontiamo oggi è la storia di Hela, una femmina di ghepardo di sei anni che, rimasta orfana da cucciola, lo scorso mese, grazie alle cure ricevute in questi anni dal CCF, è tornata in libertà nelle savane della Namibia con la sua prima cucciolata. Una notizia importantissima per la popolazione africana di questi splendidi felini che negli ultimi decenni ha fatto registrare un preoccupante declino.
Ma facciamo un passo indietro. Nell’agosto del 2018 gli incaricati del Ministero dell’Ambiente, delle Foreste e del Turismo della Namibia (MEFT) recuperarono quattro fratellini di ghepardo di circa 4 mesi, rimasti orfani in circostanze sconosciute. Affidati immediatamente alle cure del Cheetah Conservation Fund di Otjiwarongo, i cuccioli, dopo i primi esami di routine, risultarono in buone condizioni fisiche e di salute. Come da prassi, furono assegnati loro, per la distinzione tra i soggetti, i nomi di: Thor, Loki, Mike e Hela, la protagonista di questo articolo.
Vita da cuccioli
Le fasi del ciclo di vita di un ghepardo sono tre: quella di cucciolo (dalla nascita a 18 mesi), quella dell’adolescenza (da 18 a 24 mesi) e quella della vita adulta (da 24 mesi in poi). A 4 mesi di età, in natura, i cuccioli di ghepardo sono molto attivi e curiosi. Apprendono velocemente dal mondo che li circonda, iniziando a esplorare il territorio e accompagnando la madre nel quotidiano. Ogni occasione è buona per il gioco, stimolo all’attività futura di “veloci cacciatori”. In questa fase vitale, le loro unghie semi retrattili sono ancora affilate, arrampicarsi sugli alberi è una divertente attività per ottenere una visuale più lunga sull’orizzonte: oggi un gioco, e domani un’utile pratica per localizzare le prede in lontananza.
L’importanza di una madre
È noto che la privazione precoce dell’influenza degli adulti ha effetti a lungo termine sulla capacità da parte dei cuccioli di apprendere le regole della vita selvaggia, poiché gli adulti svolgono un ruolo chiave nel guidare il comportamento dei giovani. I ghepardi restano accanto alla madre per 18 mesi (fase adolescenziale), quindi è probabile che l’assenza della madre possa provocare una perdita di apprendimento nello sviluppo delle abilità dei cuccioli recuperati. La risposta ai primi esami comportamentali dei cuccioli orfani fece ben sperare per un eventuale e potenziale rilascio in natura.
Accolti nell’area di riabilitazione, dove le interazioni umane sono ridotte al minimo, i quattro cuccioli furono affiancati con successo ad altri ghepardi orfani di età maggiore. Una buona reazione all’ambiente che li aveva accolti, in aggiunta alle scrupolose cure del personale del CCF, fecero sì che raggiungessero i 18 mesi forti e sani.
La speranza di un ritorno in natura si faceva più tangibile. Per evitare le note le zuffe fra i sessi opposti, soprattutto in fase adolescenziale, furono separati in gruppi maschili e femminili. Hela fu affiancata a un’altra femmina di nome Adina, e i maschi congiunti ad altri tre.
In vista del ritorno in libertà
Dopo due anni di monitoraggio nell’area di riabilitazione, confermato l’atteggiamento “selvaggio” e la percezione di “pericolo” dei due felini nei confronti dell’essere umano, si è potuto finalmente confermare il rilascio in libertà di Hela. Inizialmente Adina e Hela furono sedate per il controllo sanitario, che comprendeva la pesatura, la misurazione, il prelievo dei campioni di sangue. Dotate anche di collari satellitari per monitorarne gli spostamenti, le due femmine furono accompagnate nella prima fase del rilascio che comprendeva il trasferimento in un “boma” (area di controllo recintata per il periodo di adattamento, Ndr) di 200 ettari, a cui seguì, qualche mese dopo, il rilascio in Natura di entrambe.
Selvaggia e schiva
Hela svolse la riabilitazione in modo straordinario, tanto da diventare un’ottima cacciatrice. Abbatteva regolarmente le prede, e il suo atteggiamento schivo nei confronti dell’essere umano la rendeva “selvaggia” a tutti gli effetti. Questo fu uno dei motivi per cui venne inizialmente selezionata come uno degli otto ghepardi candidati al trasferimento in India per il programma di reintroduzione Cheetah Project. Tuttavia, durante il controllo sanitario, prima della partenza, si scoprì che Hela era incinta. L’accoppiamento era avvenuto certamente nel periodo passato in libertà e si decise immediatamente di escluderla dal progetto e di non farla partire per l’India.
Da cucciola a mamma
Lontano dalle interazioni umane e nella privacy più totale, nell’area di riabilitazione Hela ha partorito quattro bellissimi cuccioli che ha cresciuto in modo esemplare.
Il mese scorso (24 marzo), confermate le eccezionali attitudini di Hela, si è deciso per il grande, e definitivo, ritorno della famiglia in natura. Ai cuccioli è stato riservato un controllo speciale: sono stati pesati, misurati e dotati di collari localizzatori per monitorarne gli spostamenti e garantire loro sicurezza e, in caso di bisogno, di intervenire con le cure necessarie. Ogni cucciolo pesava tra i 32 e 35 kg.
Il loro rilascio è andato liscio, l’istinto di Hela ha preso il sopravvento quando, una volta libera, ha subito richiamato a sé i cuccioli attraverso le tipiche vocalizzazioni cosicché, ciascuno dei piccoli si è rapidamente ricongiunto alla madre. È stato commovente vedere il legame tra “madre e cuccioli”, ed era chiaro che tutti erano pronti per iniziare la loro nuova vita in libertà. Oggi Hela è una madre straordinaria, caccia regolarmente per sé e la sua prole ponendo le basi per una nuova popolazione di ghepardi selvaggi e liberi di correre veloci nelle savane Namibiane.
«Sono entusiasta di vedere che Hela e i suoi cuccioli hanno la possibilità di vivere nel loro habitat naturale – Dott.ssa Laurie Marker, la fondatrice e presidente del CFF –. Tutto può succedere ad Hela e ai suoi cuccioli in natura; la sopravvivenza non è garantita. Ma, nei primi momenti dopo il rilascio, guardandola chiamare i suoi cuccioli, so che tutta la dedizione posta dallo staff del CCF ha dato un risultato straordinario».
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