1. La baia di Guanabara a Rio, dove si svolgono le gare di vela e di canottaggio, è così inquinata che le barche diventano marroni dopo una sola giornata in acqua. Lo stato dell’ inquinamento di Rio ha raggiunto livelli epici perché mancano moderni impianti di depurazione. Nonostante le promesse degli organizzatori dell’Olimpiade, che al momento della candidatura della città per i Giochi avevano assicurato che avrebbero ripulito le acque, nel sito delle gare nautiche è stato trovato in acqua ogni tipo di spazzatura e sversamenti e, a marzo, addirittura un cadavere.
Se in televisione le acque sembrano blu, è solo grazie a un trattamento temporaneo – ma solo cosmetico – fatto in emergenza a ridosso dell’evento; ma quanto a vera depurazione delle acque, solo il 50% di ciò che defluisce nella baia viene trattato.
2. Se non bastasse l’inquinamento, ecco la scoperta di super batteri nelle acque dove si svolgono le gare di canottaggio e il tratto di nuoto del triathlon. Due diversi studi hanno trovato livelli batterici pericolosi per l’uomo in cinque spiagge – Copacabana, Ipanema, Leblon, Botafogo e Flamengo – oltre che nella laguna di Rodrigo de Freitas, il bacino che ospita le competizioni sopra citate.
3. Il virus Zika ha spaventato molti atleti, in particolare i golfisti (per le loro lunghe camminate nel verde!) alcuni dei quali hanno rinunciato ai Giochi. Il virus portato dalle zanzare è diffuso in tutto il Sud america ed è stato dichiarato un’emergenza sanitaria dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo alcuni studiosi, la diffusione della zanzara Aedes aegypti viene amplificata dal riscaldamento globale del pianeta. Sebbene in questo momento in Brasile sia inverno e, quindi, il rischio di punture sia minore, l’emergenza riprenderà nella prossima bella stagione, una volta conclusi i Giochi olimpici.
4. Abbiamo citato il golf a proposito di Zika, ma il nuovo sport olimpico ha causato esso stesso dei danni ambientali. Gli organizzatori, infatti, invece di usare i due campi già esistenti a Rio hanno deciso di costruire un nuovo campo da zero, andando a intaccare la Riserva naturale di Marapendi, dove si rifugiano farfalle molto rare e altre specie animali e vegetali che non si trovano in nessun’altra parte del mondo. Secondo il biologo e ambientalista Marcello Mello, “Con il pretesto delle Olimpiadi si è intaccata una parte di Foresta Atlantica in favore di future espansioni edilizie”.
5. Il giaguaro è la mascotte del team olimpico brasiliano. Ma durante il tragitto della fiaccola olimpica verso Rio, un esemplare femmina è stato ucciso dopo essere sfuggito al controllo dei suoi “domatori”. I giaguari sono una specie molto prossima al rischio estinzione: si stima che ce ne siano 15mila esemplari in libertà.
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