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Si conclude l’escursione, con il nostro naturalista e fotografo Francesco Tomasinelli, nella piccola e incantata valle svizzera. Ecco una breve rassegna degli uccelli più facili da incontrare e alcuni consigli utili per organizzare il viaggio.
CINCIA ALPESTRE
Tipica presenza delle Alpi dai 1.000 ai 2.000 metri, la cincia alpestre (Poecile montanus) è la regina della Val Roseg. La sua disinvoltura nell’avvicinarsi ai visitatori per prendere il cibo dalle mani rasenta la sfacciataggine. È talmente confidente che non si fa problemi a posarsi addirittura sulla testa.
CINCIA MORA
Piuttosto simile alla cincia alpestre, la cincia mora (Parus ater) si riconosce subito per una singolare macchia bianca sulla nuca. Tra tutte le cince presenti in questa piccola valle è quella che tende a frequentare i rami più alti degli alberi, dove va alla ricerca soprattutto insetti. Durante l’inverno, tuttavia, si dimostra molto interessata anche a noci, nocciole e semi.
CINCIALLEGRA
A queste altezze la cinciallegra (Parus major), così comune a bassa quota anche in parchi e giardini urbani, è meno frequente delle altre specie di cincia. Subito riconoscibile per il petto giallo, tende a rimanere più in disparte rispetto alle sue “cugine” e non si spinge di frequente sul terreno. È comunque un’assidua frequentatrice delle mangiatoie.
NOCCIOLAIA
Inconfondibile per via del suo piumaggio bruno screziato di bianco, la nocciolaia (Nucifraga caryocatactes) è particolarmente frequente nelle foreste di pino cembro, la conifera che si affida a questo uccello per disperdere i propri semi. Piuttosto sociale e rumorosa, soprattutto in inverno, si fa notare per i richiami potenti e sgraziati che risuonano nel bosco.
PICCHIO MURATORE
È chiamato “picchio” per il suo tambureggiare con il becco su noci e ghiande per aprirle, ma il picchio muratore (Sitta europaea) appartiene a una famiglia a sé stante. Vero acrobata dei rami, scende dai tronchi a testa in giù, cosa che nessun altro uccello europeo sa fare. Predilige i boschi di castagno e faggio, ma si osserva, come in questa valle, anche tra le conifere.
IL VIAGGIO IN PRATICA
Per chi
L’incontro con i piccoli folletti dei boschi, come vengono spesso soprannominate le cince di queste valli, è un’esperienza adatta a tutti: il sentiero non è faticoso e la pendenza si avverte appena.
Lunghezza
Circa 7,2 km da Pontresina fino all’hotel Roseggletscher che si percorrono con tranquillità in circa 40 minuti.
Dislivello
Poco più di 200 metri.
Durata
L’ideale è fermarsi una notte nel piccolo e confortevole Hotel Roseggletscher, dedicando una mattina e un pomeriggio all’osservazione degli uccelli, alle fotografie e all’esplorazione della piana attorno all’hotel attraversata da una pista da sci di fondo.
Periodo
La valle è sempre aperta (d’estate si sale con una carrozza trainata da cavalli) ma il periodo più adatto per il birdwatching va da novembre a marzo, quando i piccoli uccelli sono più affamati e confidenti. Con il bel tempo l’attività degli uccelli è più marcata e spettacolare.
Equipaggiamento
Da passeggiata, ricordando di portare i semi per gli uccelli e un binocolo. Il tracciato di solito è battuto, ma se è nevicato possono essere utili le racchette.
Come arrivare
Da Chiavenna si fa il passo del Maloja. Poi, a Pontresina seguire le indicazioni per la valle e il parcheggio delle auto di Rusellas.
A chi rivolgersi
Albergo Roseggletscher – www.roseg-gletscher.ch
Ente del turismosvizzero: www.myswitzerland.com
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