L’alta concentrazione di rifiuti chimici, provenienti in larga maggioranza da farmaci non adeguatamente smaltiti, sta facendo mutare il sesso dei pesci.
È questo quanto emerge da uno studio inglese reso noto nel corso del 50esimo simposio annuale della Fisheries Society.
Le ricerche hanno dimostrato come le mutazioni siano già avvenute in alcuni pesci, in particole il Rutilus rutilus: a causa dell’inquinamento, gli individui di sesso maschile di questa specie hanno iniziato a mostrare tratti femminili.
Colpa del progesterone
Secondo i ricercatori, la colpa sarebbe del progesterone, un ormone steroideo ampiamente utilizzato negli anticoncezionali. L’alta concentrazione di progesterone nell’acqua porterebbe quindi alla mutazione del sesso dei pesci.
Ma come finiscono in mare le medicine? La colpa sarebbe da ricercare principalmente nello sbagliato smaltimento dei medicinali, che troppo spesso vengono gettati nei lavandini o negli scarichi dei wc.
Le conseguenze future
La mutazione non rappresenta, nell’immediato, rischio di mortalità per le specie colpite. Tuttavia, i problemi si prefigurano a lungo termine: uno sbilanciamento della popolazione condurrà a minori possibilità di riproduzione.
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