Oggi 14 luglio si celebra la Giornata Mondiale degli Squali (Shark Awareness Day), predatori all’apice della catena alimentare che però oggi sono in uno stato di conservazione molto precario.
Secondo l’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), oltre un terzo delle specie di elasmobranchi, come gli squali e le razze, è minacciato. In particolare, nel Mediterraneo sono fortemente a rischio la metà delle 48 specie di squalo presenti, che ricoprono un ruolo importantissimo all’interno degli ecosistemi marini.
Gli elasmobranchi hanno subito una forte pressione di pesca che nel Mar Mediterraneo avviene per la maggior parte per cattura accidentale con attrezzature di pesca quali le reti a strascico e i palangari.
Le specie prioritarie considerate a rischio o fortemente minacciate sono: lo spinarolo (Squalus acanthias), lo squalo smeriglio (Lamna nasus), lo squalo volpe (Alopias spp), lo squalo grigio (Carcharhinus plumbeus), lo squalo elefante (Cethorinus maximus) e lo squalo zigrino (Dalatias licha).
Una presenza antica quanto la vita nei mari
Gli squali sono una delle specie più antiche del pianeta, con documenti fossili che documentano la loro presenza nei nostri oceani almeno 420 milioni di anni fa. Gli squali moderni sono contemporanei ai dinosauri. Sopravvissuti a tanti cambiamenti, devono affrontare una combinazione di minacce che causano l’uccisione di circa 100 milioni di squali ogni anno. Tra queste le maggiori sono la pesca eccessiva e quella accidentale, l’inquinamento, la domanda mondiale di prodotti come la zuppa di pinne di squalo e i monili con i denti di squalo.
La Giornata Mondiale degli Squali vuole confutare la disinformazione che circonda gli squali e aumentare la consapevolezza della difficile situazione di conservazione di questa specie.
Progetto di conservazione
Per contribuire alla conservazione degli squali, il progetto LIFE ELIFE, cofinanziato dall’Unione europea, punta a coinvolgere i pescatori nell’applicazione di strumenti alternativi di pesca, che consentano di limitare le catture accidentali e di aumentare la sopravvivenza degli squali pescati.
Il progetto LIFE ELIFE ha una durata di 5 anni e coinvolge dieci partner in Italia, Grecia e Cipro: la Stazione Zoologica Anton Dohrn, coordinatore del progetto, l’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie (Lampedusa e Linosa) e quella di Tavolara-Punta Coda Cavallo (Sardegna), Costa Edutainment, con particolare riferimento agli Acquari di Genova e Cattolica, il Consorzio Mediterraneo, il Consiglio Nazionale delle Ricerche, Legambiente Onlus, il Marine & Environmental Research (MER) Lab, Algowatt e l’Università degli Studi di Padova.
Campagna di sensibilizzazione
Anche Friend of the Sea intende ricorda a tutti quanto sia importante proteggerli e ha lanciato la campagna “Salviamo gli squali”.
Poiché la pesca eccessiva è la causa principale del declino delle popolazioni di squali a livello globale, avere una più chiara comprensione di chi è responsabile della cattura e del commercio degli squali è fondamentale per migliorare la conservazione della specie.
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