Si avvicina la stagione riproduttiva del fratino e riparte anche quest’anno il Progetto Salvafratino Abruzzo che, promosso dall’Area Marina Protetta Torre del Cerrano e dal WWF, da anni tutela questa specie con il supporto della Guardia Costiera.
Il fratino è una specie protetta a livello internazionale (Convenzione di Berna e Convezione di Bonn), europeo (Direttiva Habitat e Direttiva Uccelli), nazionale (Legge n. 157/92 sulla tutela della fauna omeoterma) e regionale (Ordinanze balneari e Piano Faunistico Venatorio).
Il 19 aprile 2024 alle 15,30 nella Sala Corneli di Villa Filiani a Pineto, si terrà un convegno alla presenza di esperti per parlare del Progetto e per realizzare un protocollo d’intesa con le amministrazioni per il monitoraggio e la conservazione di questo piccolo trampoliere.
Sono ancora troppe le minacce per il fratino
L’Area Marina Protetta Torre del Cerrano, il WWF e la Guardia Costiera, con la partecipazione dei Carabinieri Forestali e dei Comandi della Polizia Locale di Silvi e Pineto, proseguono il confronto con le amministrazioni comunali e gli altri Enti preposti al controllo del litorale e alla tutela della fauna per definire linee di intervento standard che possano garantire la protezione di una specie che rischia di scomparire dalla nostra costa.
A minacciare il fratino sono numerose attività antropiche, come la presenza di cani vaganti, la distruzione delle dune, l’eccessiva urbanizzazione della costa, il disturbo in periodo riproduttivo e al nido, l’asportazione della vegetazione dunale e la pulizia della spiaggia con mezzi meccanici.
«Ogni anno torniamo a fare il punto sul progetto “Salvafratino Abruzzo” con incontri come quello di venerdì al quale partecipano autorevoli relatori. Il progetto va avanti grazie ai tanti volontari, organizzati nelle diverse Associazioni partner o da singoli, che ogni anno sono pronti a prendersi cura del fratino.
Ringraziamo quanti interverranno e siamo certi che, grazie a questo momento di confronto, si potrà arrivare un protocollo d’intesa condiviso con gli amministratori per un più capillare e efficace monitoraggio della specie» dichiarano i referenti dell’AMP Torre del Cerrano.
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