Le piogge estreme sono aumentate in modo costante a livello globale negli ultimi cinquant’anni. A rivelarlo, una ricerca condotta da scienziati della University of Saskatchewan, in Canada, e dell’Università di Bologna, pubblicata sulla rivista Water Resources Research.
Cresciute in cinque decenni
Lo studio ha preso in analisi gli eventi meteorologici avvenuti tra il 1964 e il 2013.
La frequenza di precipitazioni estreme – vale a dire quegli eventi che possono causare frane e alluvioni, mettendo a rischio la sicurezza e la salute pubblica – è aumentata a livello globale negli ultimi cinquant’anni, in parallelo con l’intensificarsi del riscaldamento globale.
Quali sono i pericoli
Le precipitazioni estreme sono intensi temporali con forti piogge concentrate in un tempo ridotto e possono rivelarsi particolarmente pericolose, dal momento che di frequente sono causa di frane, allagamenti e inondazioni. Tutti eventi che provocano spesso anche contaminazioni dei sistemi idricI, con conseguenze drammatiche sulla salute pubblica.
«Si stima che tra il 1980 e il 2009 le inondazioni causate dalle piogge abbiano colpito quasi tre miliardi di persone in tutto il mondo, provocando oltre mezzo milione di morti – spiegano i ricercatori –. E questi fenomeni sono spesso responsabili anche di danni all’agricoltura, agli edifici, alle strade e alle infrastrutture, con conseguenze estremamente rilevanti in termini sociali ed economici».
Asia ed Europa le più colpite
I ricercatori hanno preso in considerazione più di 8.700 resoconti giornalieri delle precipitazioni raccolti da oltre 100mila stazioni metereologiche di tutto il mondo. Dalle analisi dei dati, è emerso come la frequenza di precipitazioni estreme tra il 1964 e il 2013 sia andata progressivamente aumentando. Nell’ultimo decennio analizzato, tra il 2004 e il 2013, il numero di piogge estreme a livello globale è stato superiore del 7% rispetto a quanto previsto: una percentuale che cresce fino all’8,6% se consideriamo solo Europa e Asia.
Un trend di costate crescita che, secondo gli studiosi, può essere messo in relazione con il riscaldamento globale causato negli stessi decenni dall’attività dell’uomo. Temperature più alte, infatti, portano a un maggiore accumulo di acqua nell’atmosfera e, di conseguenza, a una più alta frequenza di forti precipitazioni.
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