Entro la fine del secolo l’Hajii, il pellegrinaggio a La Mecca che ogni anno coinvolge oltre due milioni di fedeli musulmani, potrebbe diventare impraticabile a causa dell’innalzamento delle temperature. Paradossalmente, a risentire maggiormente dei cambiamenti climatici, saranno proprio i Paesi del Golfo, tra i maggiori produttori di petrolio al mondo.
Lo studio, che è stato pubblicato sulla rivista scientifica Nature Climate Change, è stato condotto dai ricercatori Elfatih Eltahir del Massachusetts Institute of Technology e da Jeremy Pal della Loyala Marymount University.
Secondo le previsioni, un innalzamento delle temperature di 4 °C nella Penisola arabica renderebbe impossibile il pellegrinaggio durante i mesi estivi.
La ricerca, inoltre, sfata un falso mito comunemente diffuso: quello che la nostra specie possa adattarsi a vivere in qualsiasi condizione climatica.
“Per capire perché il pellegrinaggio a La Mecca sarà impossibile, – ha spiegato Eltahir – bisogna tener conto della cosiddetta temperatura di bulbo umido, vale a dire il valore dal quale si ricava l’umidità assoluta di un ambiente. Quando questa temperatura raggiunge i 35 gradi centigradi, come si prevede avverrà in quell’area entro la fine del secolo, le condizioni di vita divengono estremamente difficoltose, poiché questa temperatura è molto vicina a quella del nostro corpo che a quel punto non è più in grado di scambiare il calore con l’esterno”.
Attualmente, nel Globo questo valore raramente supera i 31 gradi centigradi anche se, proprio quest’estate, in Arabia Saudita sono stati registrati picchi di 34,6 °C.
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