L’anno scorso ho avuto l’occasione di visitare la Sicilia Sud-orientale, tra meravigliose città barocche e antichissime necropoli. Un viaggio alla scoperta della storia in contesti naturali di grande bellezza.
Il terremoto del 1693
Sono principalmente due i fattori che in Sicilia resero possibile l’imporsi dello stile Barocco.
Il primo fu naturale e traumatico. Si tratta del devastante terremoto della Val di Noto, che nel 1693 distrusse quasi completamente Noto, Ragusa, Modica, Scicli, Militello e Ispica, e danneggiò pesantemente anche Catania. Si stimarono più di centomila vittime.
Il secondo fu di natura socio/politica. Nel periodo in cui avvenne il cataclisma, la Sicilia era governata da Giuseppe Lanza, duca di Camastra, che gli Spagnoli avevano nominato viceré di Sicilia. Il nobiluomo era un rappresentante della nobiltà siciliana, la quale sia per numero, che per potere, aveva un grandissimo peso nell’isola. Ogni casata amava rivaleggiare con le altre per magnificenza e smania di grandezza.
La voglia di primeggiare favorì la rapidità nel ricostruire e garantì la presenza di valenti artisti in grado di progettare veri capolavori. In particolare, l’aristocrazia Siciliana era fortemente legata alla Chiesa e corrispondeva alla stessa un’ingente parte delle proprie ricchezze. Questo spiega la ricchezza e la sontuosità delle splendide cattedrali sorte durante quel periodo.
Palazzolo Acreide
Tra le varie città di quest’area, vi propongo Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa, tra i borghi più belli d’Italia.
Da questa cittadina, appoggiata sul fianco di un’altura nel cuore dei Monti Iblei a 670 metri s.l.m., si apre una splendida vista su tutto il territorio circostante. L’attuale nome del paese discende dall’antica colonia greca di Akrai, fondata nel 664 a.C. dai Greci provenienti da Siracusa.
A due passi dal centro città sono ancora visitabili diverse rovine che ci arrivano, sia dal periodo greco, sia dalla successiva dominazione romana. Spicca un piccolo, ma armonioso, teatro da 600 posti di capienza. Un poco più in basso, rispetto al teatro, incontriamo due latomie: l’Intagliata e l’Intagliatella. I due sito furono in origine utilizzati per cavare la pietra con cui costruire l’antica Akrai, ma in seguito ebbero la funzione di luoghi di sepoltura.
Dopo aver girovagato per il bel parco archeologico che domina la valle dell’Anapo, torniamo nel centro storico di Palazzolo Acreide.
Anche questa cittadina ha subito la distruzione causata dal terremoto del 1693 e presenta numerosi palazzi e chiese in stile barocco. Il centro è piuttosto esteso e si propaga su vari livelli, seguendo l’andamento della collina su cui è costruito. Vale la pena di attraversarlo a piedi per poter apprezzare tutte le bellezze artistiche. Tra le opere più importanti vi suggerisco di non mancare la Basilica di San Sebastiano adiacente alla scenografica Piazza del Popolo, la Chiesa Madre di San Nicola, la Basilica di San Paolo dall’imponente sviluppo verticale, la Chiesa dell’Annunziata con la sua fantasiosa facciata incompiuta, ma ornata da colonne tortili, la tondeggiante chiesa dell’Immacolata;
Poi ancora i vari palazzi barocchi: su tutti il Palazzo Judica e il Palazzo Pizzo. Per chiudere in bellezza la cittadina detiene anche un record: il balcone barocco più lungo del mondo, quello del Palazzo Lombardo Cafici: ben 30 metri di lunghezza sostenuto da 27 mensole rappresentanti altrettanti mascheroni.
La Valle dell’Anapo, quando la Natura incontra la storia
Una visita a Palazzolo Acreide non può non prevedere quella alla Valle dell’Anapo e alla Riserva naturale di Pantalica, patrimonio mondiale dell’Unesco. Un percorso archeologico e naturalistico di grande suggestione nel cuore dell’altopiano Ibleo.
Attraversata dall’omonimo fiume, la Valle dell’Anapo è uno scrigno di tesori ambientali, paesaggistici, archeologici e culturali. Ricchissima di natura, custodisce l’area di Pantalica (dall’arabo buntarigah = grotta), che con le sue 5.000 tombe a grotticelle artificiali è considerata la più grande necropoli del Mediterraneo. Secondo alcuni studiosi, qui sorse Hybla, l’antica città fondata dai Siculi. Nella necropoli, delimitata dal corso dei fiumi Anapo e Calcinara, sono visibili i resti dell’Anaktoron, il palazzo del principe, risalente al XII sec. a.C. e unica testimonianza del complesso abitativo.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com