Sulle nostre Alpi sono ancora molti gli elementi sconosciuti e la cui comprensione è fondamentale per la conservazione della biodiversità nei fragili ecosistemi delle nostre montagne.
Un articolo scientifico, frutto di una collaborazione internazionale tra scienziati italiani del Dipartimento di Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano e scienziati serbi, indaga la presenza in ambiente alpino di Imenotteri Braconidi, insetti parassitoidi che hanno un importante ruolo nell’equilibrio degli ecosistemi essendo coinvolti in complesse interazioni biologiche con altri organismi. Nonostante l’importanza ecologica degli insetti parassitoidi, le conoscenze disponibili sugli Imenotteri Braconidi di ambienti alpini sono ancora molto limitate.
Il lavoro di ricerca è stato svolto principalmente in Alto Lario, sulla Cima di Cugn, sopra Passo San Jorio in Comune di Gravedona e Uniti.
I ricercatori hanno esplorato la diversità dei parassitoidi braconidi alpini nelle Alpi centro-meridionali. Sono così state registrate 18 specie di braconidi, 12 delle quali appartenenti alla sottofamiglia Aphidiinae. In particolare, per la prima volta è stata osservata sulle Alpi la specie aliena (ossia non nativa del territorio) Lysiphlebus testaceipes. Inoltre, sono state rinvenute quattro specie che non erano precedentemente segnalate in Italia.
Questo lavoro può essere un punto di partenza per esplorare le complesse interazioni tritrofiche potenzialmente minacciate dal cambiamento climatico e il ruolo delle piante alpine a fioritura precoce sulla diversità dei braconidi.
Lo studio, pubblicato sulla rivista internazionale Redia, può essere scaricato qui.
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