Guarda la prima parte: i falchi della Regina dell’isola di Salina
Negli angoli più remoti dell’isola di Salina, lassù nel cielo, sopra l’immensità del mare, si librano i falchi della Regina in attesa di una preda su cui piombare. E un sentiero in costa risale le pendici del vulcano sopito, regalandoci la prima fila sullo show.
I nidi sulle pareti di roccia
Salina, dopo Lipari, è la seconda isola più grande dell’arcipelago delle Eolie, 26 chilometri quadrati piuttosto accidentati, vista l’origine vulcanica. Ricoperta di macchia mediterranea e vigneti, ospita circa duemila abitanti in piccoli abitati costieri. L’area dove nidificano i falchi è la meno frequentata dell’isola: l’inaccessibile parete di roccia attorno alla scogliera del Filo di Branda, a Sud del piccolo centro di Pollara. L’abbondanza di prede consente alle singole coppie di falchi di nidificare a breve distanza dalle altre, senza che si osservino contese territoriali. Già dall’abitato è possibile ammirare i rapaci in attività, ma il punto migliore per osservare lo spettacolo è dai punti panoramici presso il Pizzo di Corvo.
Il sentiero si imbocca sopra Pollara
Per arrivarci, s’imbocca il sentiero che sale sul fianco del Monte dei Porri (859 m), la seconda vetta dell’isola, che si imbocca dal semaforo abbandonato sopra Pollara (250 m). Il tracciato supera coltivazioni di capperi e vigneti, girando attorno a un anfiteatro naturale, quanto rimane di un antico cratere collassato, al cui centro si trova oggi Pollara. Il sentiero s’immerge nella profumata macchia mediterranea tra cespugli di erica, cisto e corbezzolo, che in tarda primavera si tinge del giallo della ginestra.
A distanza di sicurezza
I nidi sono ben nascosti sulla parete verticale di roccia più di 150 metri in basso e ci si muove su sentieri segnati, quindi non c’è pericolo di disturbare gli animali. Salendo, si aprono incantevoli panorami sul mare. I nidi dei falchi sono tra le pareti di roccia verticale, 150 metri più sotto.
Col binocolo, a bordo di una piccola barca, è possibile osservare le evoluzioni dei rapaci anche dal mare. Da queste parti, anche all’inizio dell’autunno, il mare è spesso calmo e il clima mite. C’è tempo, dunque, fino ai primi di ottobre e poi anche gli ultimi falchi della regina partiranno verso sud, verso il Madagascar e le coste dell’Africa Sud-Orientale.
L’itinerario a Salina in pillole
Per chi
L’itinerario è adatto a tutti poiché non presenta grandi difficoltà. Tuttavia, in estate,
il sentiero diventa impegnativo nel pomeriggio, quando si trova in pieno sole.
Lunghezza
Circa 5 chilometri, andata e ritorno, partendo dal semaforo di Pollara e arrivando ai punti panoramici del Pizzo di Corvo.
Durata
Variabile, a seconda delle soste, ma calcolate 3 ore.
Dislivello
Circa 300 metri.
Periodo
Il momento ideale è settembre. L’isola non è affollata, la temperatura è mite e i falchi sono in piena attività. I rapaci sono presenti da giugno ai primi di ottobre.
Equipaggiamento
Scarpe da trekking e borraccia per il sentiero. Il binocolo è indispensabile perché i falchi sono sempre lontani.
Come arrivare
Salina si raggiunge in traghetto e aliscafo da Milazzo, Reggio Calabria, Messina, Napoli, Palermo e Cefalù. La Liberty Lines gestisce le tratte dalla Sicilia.
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