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Isole Azzorre: le 5 specie da osservare

Isole Azzorre: le 5 specie da osservare

Francesco Tomasinelli Francesco Tomasinelli 11 Gen 2020

Guarda la prima parte del viaggio alle Azzorre

Fino al 1985 le Azzorre sono state una delle principali zone di pesca alle balene in Europa.

Poi, in quell’anno, il Portogallo si è unito all’Unione Europea, bandendo la caccia ai cetacei. Oggi, in memoria di quei tempi, sono rimaste epiche statue erette nelle piazze di Lajes do Pico e il museo dei balenieri.

Nel giro di pochi anni le acque che lambiscono le isole – un tempo solcate da decine di piccole baleniere – sono diventate la migliore destinazione europea per il whale watching. Qui, infatti, si possono incontrare alcune delle specie marine più interessanti.

Oltre ai capodogli, alle Azzorre è facile osservare anche delfini comuni, tursiopi, stenelle atlantiche, grampi, globicefali e, con un po’ di fortuna, balenottere azzurre (tra marzo e aprile), orche, pseudorche, kogia, zifi e mesoplodonti. Scrutando il mare con un binocolo, si possono avvistare anche la tartaruga caretta o la vela della caravella portoghese, una delle meduse più grandi al mondo.

Le scogliere di scura roccia lavica sull’isola di Pico, contro cui frangono le onde dell’Atlantico. ©Francesco Tomasinelli

La capitale indiscussa del whale watching è l’isola di Pico: i punti di osservazione sulle alte coste rocciose, che una volta guidavano i balenieri verso i cetacei, sono oggi impiegati per individuare i capodogli.

Tra gli operatori più attenti e responsabili, che svolgono anche attività di ricerca, ci sono Espacio Talassa (www.espacotalassa.com, a Pico) e Whale Watch Azores (www.whalewatchazores.com, a Faial). Le uscite si svolgono tutti i giorni durante la bella stagione ed è possibile combinare diverse formule, per contenere i costi.

 

5  SPECIE DA OSSERVARE

 

Capodoglio

Alle Azzorre si hanno buone possibilità di vedere da vicino grandi esemplari di capodoglio, con i maschi che sfiorano i 20 metri di lunghezza. In primavera ed estate sono centinaia gli individui che nuotano intorno alle isole, alternando immersioni a lunghe pause in superficie. Le uscite con i gommoni consentono di arrivare a poche decine di metri dai cetacei. Un’esperienza unica, che nel resto dell’Europa è difficile vivere.

 

Hedychium

Pur non essendo una specie nativa ma una pianta introdotta a scopo ornamentale, Hedychium gardneranum si è ambientata benissimo alle Azzorre, dove raggiunge i due metri di altezza e produce splendidi fiori gialli durante gran parte dell’anno. Si incontra a bassa quota in tutte le isole.

 

Merlo delle Azzorre

Nelle Azzorre è presente Turdus merula azorensis, sottospecie endemica leggermente più piccola e scura della specie europea.

Si incontra dappertutto, sulle coste come sui picchi rocciosi delle montagne. Questo uccello è particolarmente frequente nei giardini e nei vigneti, ed è più attivo di prima mattina e

nel tardo pomeriggio.

 

Delfino comune

Mentre, a dispetto del suo nome, in Mediterraneo è poco frequente, il delfino comune alle Azzorre è uno dei cetacei più facilmente avvistabili, assieme ai tursiopi e alle stenelle atlantiche e striate. Spesso si possono osservare gruppi di decine di individui e, in circostanze particolari, è anche possibile nuotare con loro durante le uscite di whale watching.

 

Ginepro delle Azzorre

Juniperus brevifolia è il simbolo delle antiche foreste delle Azzorre. È una pianta endemica che cresce solo nell’arcipelago, solitamente oltre i 300 metri di altitudine. Si incontrano a volte individui isolati, ma più spesso il ginepro occupa le posizione più esposte sui margini della foreste. È sempre presente dove si incontra ancora la laurisilva.

 

Il viaggio in pratica

Quanto tempo prevedere

Un tour completo alle Azzorre, facendo whale watching e visitando 3-4 isole, richiede circa due settimane. Le isole più interessanti per i naturalisti sono São Miguel, Pico, Faial e Flores.

 

La stagione migliore

Le Azzorre danno il meglio in tarda primavera e nei mesi estivi, quando il clima è mite e piacevole e la piovosità limitata, con temperature che variano dai 15 °C a un massimo di 25 °C.

Le fioriture più clamorose sono concentrate tra maggio e luglio. Le condizioni del mare, invece, sono imprevedibili e l’acqua è sempre fredda, poco adatta alle attività balneari. Anche in estate la temperatura del mare supera raramente i 22 °C.

La vetta del vulcano Pico, alta oltre 2300 metri. L’ultima eruzione è stata documentata nel 1700. ©Francesco Tomasinelli

Come arrivare

Voli con le compagnie aeree TAP Portugal e SATA Air Azzorre.

Tra le isole ci si può spostare con un servizio traghetti, mentre per raggiungere la remota Flores si deve prendere un piccolo aereo.

Da sapere

Le Azzorre dispongono di molti Bed & Breakfast e di alcuni alberghi, mentre è più difficile trovare ristoranti di qualità fuori dai grandi centri.

Per muoversi è indispensabile disporre di un’automobile, che va prenotata in anticipo perché i mezzi a disposizione sono limitati. Le strade sono poche, ma in ottime condizioni. Tra le città non perdete Angra do Heroismo, a Terceira, il cui centro storico è diventato patrimonio dell’UNESCO.

La città di Angra do Heroismo, sull’isola Terceira, patrimonio dell’Unesco. ©Francesco Tomasinelli

A chi rivolgersi

Per il birdwatching: http://sr-oland.se/azores/index.html;

per le specie endemiche dell’arcipelago: http://azoresbioportal.uac.pt;

per le informazioni pratiche: www.visitazores.com/it.

© riproduzione riservata
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com
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