Anche se oggi è difficile crederci, c’è stata un’epoca in cui non si attendevano i saldi a gennaio. Erano i tempi in cui la gente comprava solo ciò di cui aveva davvero bisogno. Poi la varietà dell’offerta è diventata un’arma competitiva e di conseguenza è cresciuta la necessità di smaltire i capi invenduti.
I saldi odierni non rispondo più neppure a questa esigenza. Sono diventati un appuntamento fisso, atteso con ansia dai consumatori, che battono le vie dello shopping e i centri commerciali all’inizio dell’anno alla ricerca di buoni affari. I commercianti naturalmente si sono accorti da tempo che molti clienti rimandano gli acquisti a questo periodo, al punto che si è diffusa l’abitudine di vendere merce riservata solo ai saldi e non trattata nel resto dell’anno. Lo strumento insomma non è più sostenuto dalla necessità di ripulire i magazzini, ma si è trasformato in una campagna promozionale al pari di tante altre.
Nonostante tutto questo sia piuttosto evidente, è probabile che gli italiani spenderanno per i saldi più di quanto abbiano speso per l’effetto Natale. La grande corsa è già cominciata; i negozi di città così come le catene all’interno di grandi centri commerciali sono pronti ad accogliere torme di consumatori sospinti dalle lusinghe dei servizi mandati in onda dai vari tg, accuratamente studiati per spingerci a comprare.
Milioni di persone si riverseranno a caccia di offerte, il più delle volte acquistando cose inutili e spendendo più del necessario. Siamo sicuri di essere i cacciatori e non le prede?
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