Inverno, quando le condizioni meteo si coalizzano per convincere anche il più ostinato e robusto ciclista, a restare a casa: un leggero strato di neve imbianca buona parte della Pianura Padana e tutto è avvolto da un mare di gelida nebbia. Ma c’è un angolo di Lombardia dove si può sperare di trovare rifugio, il Lago d’Iseo. Sulle sue rive la neve non si ferma quasi mai, la nebbia più ostinata al massimo lambisce una piccola porzione della sua costa meridionale e le temperature qui, sono un po’ più miti, grazie all’influsso della massa d’acqua.
Per raggiungere il Lago D’Iseo in auto, conviene uscire dall’Autostrada A4 a Palazzolo, passare da Capriolo, poi cercare un parcheggio gratuito in uno dei tanti centri commerciali nei pressi di Paratico. A Sarnico e dintorni tutti i posti auto sono a pagamento!
Con l’esperienza acquisita, per godere fino all’ultimo raggio di sole, vi consiglio di percorrere il giro del Lago in senso orario passando da Sarnico, Lovere, Pisogne, Iseo e Clusane. Tra l’altro queste cittadine meritano una breve divagazione attraverso i loro rispettivi Centri Storici.
L’itinerario, ovviamente tutto pianeggiante, è lungo 65 chilometri e se non si corre come indiavolati, non è assolutamente faticoso. La strada, in alcuni tratti, è un po’ stretta, ma il traffico, fatta eccezione per Sarnico e Lovere, non è mai congestionato. Per stare ancora più tranquilli, si possono imboccare diverse piste ciclabili. Tutto il giro si svolge su strade asfaltate.
La prima ciclabile fa evitare la lunga galleria tra Predore e Tavernola Bergamasca, al momento è chiusa al transito per rischio caduta massi, ma con un po’ di buon senso, si può percorrere ugualmente. Più avanti, a Riva di Solto, val la pena di passare attraverso il paese e poi percorrere tutta la ciclabile in direzione Castro. A Pisogne consiglio di fermarsi sul lungolago, in un bel baretto, per mangiarsi un panino al sole.
Da Toline a Vello è indispensabile percorrere la ciclabile.
La SP510 entra in galleria dove è vietato il transito delle biciclette! Una volta ho dovuto percorrere questa galleria, la ciclabile era chiusa per frana, ma ancora adesso mi chiedo quale Santo mi ha preservato da morte certa. Tra l’altro dalla ciclabile aggettante sul mare si godono viste mozzafiato.
Da Vello in avanti si alternano tratti di strada aperta al traffico e tratti di ciclabile che corre affiancata alla strada.
All’altezza di Iseo, val la pena lasciare la via principale e percorrere il lungolago e le stradine interne fino alla fine della cittadina. Rientrando sulla SP11 ci si trova davanti alla Riserva Naturale Torbiere del Sebino. Lo spettacolo invernale del sole basso al tramonto che si specchia nelle acque degli stagni vale da solo il viaggio!
Dopo le Torbiere, proseguendo sulla SP 1, s’incontra parecchio traffico. Appena possibile conviene spostarsi sulla pista ciclabile che ha l’asfalto un po’ sconnesso, ma la tranquillità vale il prezzo di qualche scossone al sedere. A Clusane consiglio di fare una breve deviazione per attraversare il centro storico. Ancora 5 chilometri e arriveremo a Paratico in vista della nostra auto.
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