È notizia di questi giorni che, grazie anche all’arrivo delle piogge, la situazione degli incendi in Australia sarebbe finalmente sotto controllo, secondo quanto dichiarato dagli stessi vigili del fuoco australiani.
Il danno all’ambiente è stato incommensurabile e non ha naturalmente riguardato solo animali iconici come i koala o i canguri.
Infatti, le foreste australiane sono popolate da una vasta biodiversità e moltissime specie hanno subito danni ingenti, non solo per il numero di animali morti tra le fiamme ma anche per la perdita degli ecosistemi vitali per le loro esigenze.
Quel nome premonitore
In particolare BirdLife Australia ha compiuto dei rilevamenti sugli ecosistemi dei rapaci notturni e sugli spettacolari uccelli lira, con risultati preoccupanti.
Per ironia di una sorte beffarda, uno dei rapaci notturni più danneggiati dagli incendi è un rapace della famiglia dei Titonidi (ovvero i barbagianni), il cui nome suona come un fosco presagio: il barbagianni fuligginoso (Tyto tenebricosa), caratterizzato da un piumaggio color cenere.
È una specie che popola l’Australia sud-orientale e la Nuova Guinea e si trova a suo agio sia nelle regioni montuose sia in quelle pianeggianti, occupando le foreste tropicali.
È un rapace di grandi dimensioni, tre volte più grande del barbagianni europeo, e, pur avendo un piumaggio grigio cenere, conserva un disco facciale bianco a forma di cuore come gli altri barbagianni. BirdLife Australia stima che il barbagianni fuligginoso abbia perso il 43% del proprio habitat forestale.
La perdita di habitat in tutto il mondo
Ancora più triste la sorte del barbagianni australiano (Tyto novaehollandiae), distribuito anch’esso in Australia e Nuova Guinea, che ha visto ridotto per causa degli incendi oltre il 49% dei territori da lui occupati.
Il dramma dei barbagianni australiani e dei gufi che popolano le foreste di tutto il mondo soggette a distruzione a causa degli incendi è inserito nel progetto “Gufi e foreste”, uno dei temi del prossimo Festival dei gufi che si svolgerà il 23 e 24 maggio alle porte di Milano, a Villa Castelbarco (Vaprio d’Adda).
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