Siamo noi a fare la bellezza dei luoghi. Basta essere un po’ poeti per ricordarci di un pezzo di roccia, che diventa più importante di tanti paesaggi ricercati e costosi.
Honoré de Balzac, Un dramma in riva al mare
La bellezza è inevitabilmente intorno a noi. Ovunque. Il punto cruciale non è se essa esista o meno, ma è lo sguardo con cui guardiamo il mondo. Naturalmente esiste il punto di vista, ma per quanto riguarda la bellezza non credo sia una questione di gusti.
Ma è meglio chiarirsi: non stiamo parlando della bellezza di un vestito, di una collana, di un paio di scarpe, di una casa, del nuovo telefono e di tutti i ninnoli con cui noi occidentali abbiamo conquistato il mondo; qui si parla della Bellezza che ci circonda, quella declamata dai poeti, dipinta dai grandi pittori, scolpita in eterno dagli scultori, ma anche quella quotidiana, di un bambino che tiene con la manina il dito del padre, di un nonno che porta a scuola il nipote, di un adolescente che segue le sue passioni, di una generazione che cambia e migliora.
Quindi è vero, spesso basta cambiare il nostro punto di osservazione per fare delle scoperte incredibile: la bellezza è ovunque, in noi e fuori; per questo lo scrittore francese scrive che siamo noi a fare la bellezza dei luoghi.
È leggermente “michelangiolesca” la situazione: con il nostro sguardo potremmo carpire ed esprimere la bellezza insita in un luogo, magari nascosta, eppure sempre sotto ai nostri nasi troppo spesso rivolti ad un piccolo schermo che ci perseguita. Diventa chiaro quindi l’invito di Balzac: sarebbe sufficiente essere un po’ poeti per poter vedere la bellezza e comprendere (oltre che gustare) che anche la roccia nel bosco dietro casa è straordinaria, inserita in una cornice che di solito apprezziamo solo se vista in un documentario sul paesaggio tropicale; usciamo di casa appena possiamo, andiamo a scoprire, coltivare, valorizzare e difendere la bellezza quotidiana che ci circonda, quella vicina a noi.
Senza nulla togliere alla foresta indonesiana, ma alcuni scorci prealpini, tanto per fare un esempio, sono talmente belli che sembrano dipinti, solo raccontati, mentre in realtà si tratta di luoghi veri. Non sono forse paesaggi che il mondo del marketing inserisce in una brochure turistica, all’interno di percorsi ricercati e costosi, ma molto probabilmente è meglio così.
Riscopriamo la bellezza durante questi mesi estivi e sicuramente essa non tarderà a manifestare la propria ricompensa per i suoi cavalieri.
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