Trovare esposto, su un ramo in pieno sole, un camaleonte di Parson intento a cacciare è un colpo di fortuna.
Quando m’imbatto in queste situazioni, per prima cosa mi premuro di fare degli “scatti di sicurezza” con impostazioni e inquadratura “conservative” per essere sicuro di non sprecare l’occasione.
E’ il caso di questa foto: una volta assicurati questi scatti, ho inizio a cercare inquadrature più creative fino a posizionarmi sotto il ramo, davanti al camaleonte e alla sua preda. Tenendomi alla distanza minima di fuoco ho settato un’apertura di f/9 che mi avrebbe permesso di tenere l’insetto e l’ultima parte della lingua sfuocati per accentuare la percezione di profondità, la tridimensionalità e il dinamismo dell’immagine. Ho impostato la velocità di scatto 1/1250 sec. che, in una raffica a 8 fps, mi ha permesso di congelare in almeno una foto la lingua del camaleonte in piena estensione. La sfida era capire quando premere il pulsante di scatto. Avendo osservato attentamente il camaleonte, avevo notato che, poco prima di colpire, esponeva la punta della lingua per un paio di secondi. Questo mi ha regalato il tempo minimo necessario per premere il pulsante di scatto al momento giusto, precedendo il colpo di frusta.
Giovanni Mari, fotografo
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