Due tipi di esperienza influenzano le competenze comportamentali degli animali: l’esperienza precoce nell’ambiente in cui l’animale vive durante il suo primo sviluppo, e l’esperienza acquisita con la pratica ripetuta di un compito specifico. Uno studio pubblicato su Current Biology analizza il modo in cui questi due tipi di esperienza e le loro interazioni influenzano la capacità migratoria di una specie di uccelli, il capovaccaio (Neophron percnopterus), un rapace che percorre lunghe distanze.
I ricercatori hanno confrontato la capacità migratoria di uccelli con esperienze diverse nei primi anni di vita, alcuni selvatici, altri cresciuti in cattività.
I dati raccolti con trasmettitori GPS durante 127 migrazioni autunnali di 65 individui di capovaccaio sono stati pubblicati nell’articolo “Early and accumulated experience shape migration and flight in Egyptian vultures”.
Grazie all’esperienza acquisita durante la migrazione, entrambi i gruppi hanno migliorato le loro prestazioni mostrando tempi di migrazione più brevi, un avanzamento giornaliero più lungo e migliori abilità di volo, in particolare un comportamento più efficiente nell’impennata e nel volo a vela.
I miglioramenti osservati sono stati evidenti soprattutto per gli avvoltoi allevati in cattività, che sono stati i meno efficienti durante la loro prima migrazione, ma sono stati in grado di recuperare le loro prestazioni migratorie già nella seconda migrazione.
In questo modo, lo studio dimostra come i forti effetti negativi dell’esperienza precoce in cattività siano stati compensati dall’esperienza acquisita.
Questi risultati gettano nuova luce sull’ontogenesi della migrazione animale, suggerendo possibili effetti dei periodi sensibili di apprendimento sull’acquisizione delle abilità migratorie.
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