Tra le specie di mammiferi terrestri africani esistono tantissimi casi di cura del proprio corpo. Come riportato all’interno del libro di Christian Lenzi “I segreti dell’immunità” questi comportamenti igienici sono fondamentali nella prevenzione di diverse malattie infettive e parassitarie.
Il grooming
L’esempio più conosciuto tra i comportamenti igienici nei mammiferi terrestri in Africa è quello che riguarda la rimozione di parassiti dal pelo, un comportamento conosciuto come grooming. Questa pratica è piuttosto comune nelle specie di primati africani, tra cui babbuini e cercopiteci, ma possiamo tranquillamente osservarla anche in uccelli e mammiferi erbivori. Nelle scimmie la pulizia del pelo – definita autogrooming nel caso sia rediretta su sé stessi o allogrooming nel caso venga effettuata su un compagno – svolge un duplice ruolo. Infatti, oltre a ridurre il numero di fastidiosi piccoli organismi presenti nel tegumento, risulta molto importante per rafforzare le relazioni sociali all’interno del gruppo.
Questioni di convenienza
Esiste un caso molto particolare di pulizia corporea, caratterizzata da un rapporto multi-specifico. È il caso degli uccelli simbionti come le bufaghe che, da buoni alleati nell’igiene personale, aiutano i grandi mammiferi come giraffe e impala a sbarazzarsi dei piccoli intrusi presenti sulla superficie del loro corpo.
La protezione dai raggi solari
A proposito di grandi mammiferi, nella cura personale è doveroso citare l’attenzione mostrata da elefanti ed ippopotami verso la protezione dell’epidermide dai raggi UV. Questi animali, infatti, sono particolarmente sensibili alle scottature dovute ad un’eccessiva esposizione al sole. La strategia difensiva adottata varia in base alla specie e va dall’uso di argilla per gli elefanti, che viene letteralmente spruzzata sul dorso tramite la proboscide, fino alla secrezione di color sangue che agisce come “crema solare” negli ippopotami.
Non tutti, però, sono scontenti degli effetti dei raggi solari. Nelle foreste del Madagascar, infatti, con un clima imprevedibile e repentine variazioni di temperatura, l’esposizione al sole può essere determinante per la termoregolazione. Lo sanno bene i lemuri dalla coda ad anelli che, con una posizione “yogica”, approfittano delle ore più calde della giornata per esporsi al sole e “ricaricarsi”.
Rimedi contro le zanzare
Continuando a parlare di lemuri, e nello specifico dei lemuri macaco, è doveroso evidenziare come questi primati siano in grado di adottare un’efficace strategia per ridurre le punture degli insetti. Per questi animali, infatti, la cura del proprio corpo passa anche dall’uso di un olio anti-zanzare del tutto naturale: la sostanza repellente prodotta dai millepiedi. Questi invertebrati, infatti, quando vengono stressati secernono alcuni composti di difesa che agiscono molto bene come repellenti per gli insetti. I lemuri, quindi, sfregano sul proprio pelo il povero millepiedi che, disturbato, rilascia il prezioso liquido e garantisce l’immunità dalle punture ai mammiferi. Come ricorda Lenzi nel suo libro, alcuni studi scientifici hanno evidenziato come i composti repellenti secreti dai millepiedi possono aver un ulteriore e sorprendente effetto sui lemuri: quello di tipo narcotico.
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