La ninfa del corbezzolo è una delle farfalle più belle e grandi che esistano in Italia, con un’apertura alare che può arrivare a otto centimetri.
La sua livrea è di un delicato grigio-bruno traversato da fasce d’argento, con riflessi verdi, azzurri e guarnizioni rosse e bianche. La pagina superiore delle ali, che presentano due code, è invece bruno metallico scuro, con una serie di punti arancioni che percorrono il margine alare.
Da noi non è certo facile vedere specie di questa taglia e per giunta così variopinte. E, infatti, la ninfa del corbezzolo o jasio, questi i suoi nomi comuni, appartiene a un genere, Charaxes, che presenta una distribuzione principalmente africana. Non sorprende quindi che questa farfalla in Italia viva solo nelle regioni costiere più calde, dove gli adulti si rinvengono da maggio ad ottobre.
L’habitat della ninfa del corbezzolo
Il suo habitat privilegiato è la macchia mediterranea con grande abbondanza di corbezzoli, la sua pianta madre. Ma non sono solo i bruchi ad alimentarsi della pianta. Anche gli adulti sono ghiotti dei frutti del corbezzolo, soprattutto quelli in fermentazione, ma non esitano a nutrirsi, grazie alla robusta spirotromba (l’apparato boccale delle farfalle) anche della polpa di qualunque altro frutto. Si può dire, addirittura, che la jasio abbia predilezione per le bevande alcoliche: pare infatti che per attirarla, e vincerne la naturale diffidenza, si possa utilizzare della birra o del vino.
I maschi di questa specie sono fieri e territoriali e si lanciano in lunghi inseguimenti dietro ai rivali o a chiunque costituisca una minaccia, uccelli e uomini compresi. Dopo l’accoppiamento, dalle uova, deposte singolarmente, nascono voraci bruchi, di colore verde con 4 lunghe corna dietro il capo. Due o tre mesi più tardi vedrà la luce la forma adulta.
Nome
Charaxes jasius (Linnaeus, 1758).
Classificazione
Phylum Arthropoda, Classe Insecta, Ordine Lepidoptera, Famiglia Nymphalidae.
Areale
È presente nella regione mediterranea e in Africa del Nord fino all’Etiopia. In Italia si rinviene solo nelle regioni costiere con macchia intatta, in Liguria, Toscana e lungo la costa tirrenica meridionale. È più rara sull’Adriatico, soprattutto a Nord, dove non supera le Marche.
Dimensioni
Fino a 8 cm di apertura alare.
Alimentazione
Soprattutto frutti succosi e fermentati. I bruchi mangiano le foglie del corbezzolo.
Riproduzione
Si contano due generazioni: una a maggio-giugno e un’altra, più numerosa, ad agosto-settembre. Lo sviluppo, dall’uovo all’adulto, richiede tre-quattro mesi.
Protezione
È classificata come specie rara dall’IUCN, ma attualmente non è protetta.
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