Ci risiamo
Il reparto in cui lavoro sta tornando nelle condizioni della scorsa primavera; siamo passati in pochi giorni da una decina di pazienti COVID a oltre 40, con prossima apertura di una nuova sezione e inevitabile successiva trasformazione dei reparti di Medicina in reparti COVID. Sono ancora relativamente pochi i casi più gravi e a rischio di trasferimento in terapia intensiva, ma inevitabilmente aumenteranno.
Il titolo del mio articolo precedente era Lo tsunami e la marea, dove lo tsunami era ciò che si è verificato in primavera, mentre la marea era quella che stava salendo lentamente dalla fine dell’estate. Proseguendo con le metafore idrologiche, quella che sta arrivando è un’onda di piena e gli argini stanno cedendo.
Cosa è successo da metà luglio
Il grafico della figura 1 mostra l’andamento giornaliero dei nuovi casi di COVID-19 a partire dalla metà di luglio. Come conseguenza della movida estiva, a partire dalle ultime settimane di agosto inizia a salire quella che ho definito come marea, con incremento lentissimo dei casi, fino ad arrivare a una media intorno ai 1800 casi giornalieri alla fine di settembre.
Ogni settimana i casi raddoppiano
All’inizio di ottobre la curva inizia ad impennarsi ed assume un andamento esponenziale. Cosa significa questo? Non sono in grado di spiegarlo con funzioni algebriche, studiate troppi decenni fa, ma basta osservare che dall’inizio di ottobre i casi raddoppiano all’incirca ogni 6-7 giorni. In conseguenza di questo si può ragionevolmente prevedere che alla fine di questa settimana saremo fra 20 e 25mila casi e, senza far niente, nella successiva potrebbero essere raggiunti i 40-50mila casi al giorno!
Quali sono le conseguenze di una salita esponenziale dei casi?
In pochi giorni la capacità di tracciare i soggetti che sono stati a contatto con i casi è stata sopraffatta; la famosa strategia delle 3T prevede di trovare con test i contagiati, trattarli e tracciarne i contatti per metterli in quarantena e testarli a loro volta.
Durante l’estate, finché i numeri sono stati ragionevolmente stabili, i servizi di igiene pubblica sono riusciti a eseguire grandi numeri di tamponi sui contatti dei casi. Adesso, di fronte a un numero di casi giornalieri che ha superato il valore di 10.000, la capacità di risposta del sistema è stata superata. Se ciascuno di noi provasse a pensare quante persone ha visto da vicino nell’ultima settimana, la risposta sarebbe nella maggior parte dei casi fra 10 e 20. È chiaro che nessun servizio di igiene può riuscire a rintracciare e mettere in quarantena 100 o 200mila persone al giorno!
Ridurre tassativamente i contatti!
Se il sistema delle 3T non può più funzionare, l’unica alternativa è, purtroppo, la riduzione delle occasioni di contatto fra le persone.
Altra conseguenza inevitabile dell’attuale esplosione del numero dei casi sarà l’aumento dei decessi e l’aumento dei ricoveri in terapia intensiva. Le relative curve epidemiologiche, come è normale che sia, assumeranno anch’esse andamento esponenziale nelle prossime settimane. Questo potrà ancora una volta portare a saturazione le terapie intensive e alla necessità di fermare le attività chirurgiche non urgenti per riservare i posti di rianimazione ai pazienti COVID.
Il Governo sia visionario e intervenga tempestivamente
Quanto avete letto fin qui pare scritto da Cassandra e me ne dolgo, ma l’epidemiologia è una scienza statistica e, purtroppo, temo che i numeri dei prossimi giorni confermeranno le previsioni.
I governanti devono essere consapevoli che blande misure di contenimento avranno effetti insufficienti e visibili non prima di 10-15 giorni. Le decisioni di oggi dovrebbero essere prese considerando i numeri già previsti per le prossime settimane.
Affermazioni pericolose
I vari esperti che appaiono sui media devono considerare che le loro opinioni hanno risonanza nell’opinione pubblica: chi ha dichiarato in estate che il virus aveva perso di aggressività ha fatto danni gravissimi.
Noi tutti dobbiamo essere coscienti del fatto che i nostri comportamenti hanno delle conseguenze sulla salute di tutti quindi, ora e ancora per un bel po’, mascherina, mani pulite e distanziamento fisico…
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