Per la prima volta è stata documentata la nidificazione di una tartaruga Caretta caretta presso le isole Eolie. Grazie alla segnalazione di due turisti, Miriam e Aldo che in vacanza sull’isola di Stromboli si sono accorti della presenza di un grosso esemplare su una spiaggia, è stato possibile localizzare il nido e avviare tutte le procedure per la messa in sicurezza del sito. «Avevamo quasi perso le speranze di trovare il punto esatto di nidificazione – scrive lo staff del Filicudi Wildlife Conservation che si è attivato subito per la localizzazione del nido – La zona è infatti caratterizzata da ciottoli e sterpaglie che non hanno consentito di individuare immediatamente le tracce della tartaruga. Poi però abbiamo trovato il punto esatto». Avvisate le forze dell’ordine, in primis il Comandante della Guardia Costiera ed il sindaco di Lipari e ovviamente la stazione dei Carabinieri di Stromboli che hanno attivato sin da subito le procedure per proteggere il nido da eventuali minacce. Il nido sarà monitorato dalla Filicudi Wildlife Conservation e dall’Associazione Attiva Stromboli fino all’eventuale schiusa prevista per fine luglio – primi di agosto. Pur essendo molto comune nei mari delle isole Eolie, è la prima volta che viene documentato l’atto di nidificazione di una Caretta caretta nell’arcipelago eoliano.
Vita non facile per le tartarughe marine
Nella speranza che la nidiata abbia successo, intanto brutte notizie giungono da altre isole dell’arcipelago. Qualche giorno fa due grossi esemplari sono stati rinvenuti privi di vita al largo, in particolare una femmina adulta di circa 35 anni, una delle più grandi mai osservate nel mare eoliano, segnalata a Panarea da una turista. «Molto triste pensare che in un attimo – commentano dal Filicudi Wildlife Conservation – questa tartaruga sia morta dopo aver superato prove ben peggiori, schivando predatori da giovane e attraversando mari pieni di potenziali minacce legate alla pesca e alla plastica». I due esemplari pare infatti riportino ferite compatibili con impatti ad alta velocità avvenuti con imbarcazioni da diporto. Alla luce di questi eventi e con il fine di tutelare l’habitat marino e le numerose specie presenti, è abbastanza scandaloso che l’arcipelago Eoliano sia ancora sprovvisto di un’area marina protetta diffusa che coinvolga tutte le isole. Le stesse che attendono ormai dal oltre 11 anni l’avvio dell’iter per la realizzazione dell’omonimo Parco Nazionale, previsto dalla Legge Finanziaria del 2008 e formalmente rimasto su carta.
Buone notizie anche dalle Pelagie
È di poche ore fa la notizia che un altro esemplare di Caretta caretta ha raggiunto la splendida spiaggia della Pozzolana di Ponente, sito preferenziale di Linosa dove le tartarughe tornano ogni anno a nidificare. Il personale dell’Area Marina Protetta delle isole Pelagie ha provveduto a recintare l’area per garantire l’integrità delle uova fino alla loro schiusa. Si attende adesso che i piccoli raggiungano il mare in tutta sicurezza tra qualche mese.
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