Trovarsi nel pieno della riunione riproduttiva delle rane è stato un privilegio.
Grazie alla segnalazione dell’amico naturalista Claudio Pia, in un pomeriggio di aprile abbiamo raggiunto uno stagno sulle montagne liguri.
Lo spettacolo ci ha lasciati senza parole. Ci siamo messi subito a scattare decine di immagini con ottiche e tecniche differenti. Abbiamo usato il grandangolare per realizzare alcune curiose foto a mezz’acqua oppure per le scene di massa. Spesso, il teleobiettivo ha consentito di isolare particolari, come questa coppia di rane.
La quantità di luce era piuttosto elevata ma c’era il problema dei riflessi e del contenimento delle ombre più dure, generate dalla posizione del sole, spesso non ottimale. Per questo, abbiamo sempre fotografato con il flash o con il pannello riflettente. In questo preciso caso, per esempio, abbiamo utilizzato un luminoso 70-200 abbinato a un potente flash montato sulla slitta della fotocamera e utilizzato con una potenza superiore a quella nominale (+1 EV). Ciò ha consentito di “vincere” l’intensità della luce , riducendo il chiarore dei riflessi delle uova e rendendo molto più “leggibili” le rane rispetto allo sfondo.
Francesco Tomasinelli, fotografo e autore
Emanuele Biggi, fotografo ed erpetologo
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