Nell’ultimo articolo eravamo appena usciti da Spoleto; immaginiamo di trovarci sul ponte romano chiamato Sanguinario (oggi sotto il livello della strada), come procede adesso la via Flaminia fuori dalle mura cittadine? Il letto del torrente Tessino scorreva dove sono ora i resti del Ponte Sanguinario; dobbiamo, quindi, immaginarci un via vai di commercianti, legionari, aristocratici e plebe nello snodo principale a nord della città. La Flaminia si diramava in due direzioni: una verso il valico della Spina, l’altra verso San Sabino e, quindi, verso Foligno. In questo articolo ci occupiamo del tratto che da Spoleto va per San Sabino e per la chiesa di sant’Angelo di Nace.
Gli incredibili ritrovamenti di Pizza d’Armi
Uscendo da Spoleto la Via Flaminia scorreva verso la periferia della città, in direzione San Sabino. Nella zona dove sono concentrati i campi sportivi della città, a Piazza d’Armi, è stata scoperta nel 1982 (ma scavata nella sua interezza solo tra il 2008 e il 2011) una straordinaria necropoli risalente all’età del Ferro, quindi a circa 2700 anni fa. Furono scoperte circa una cinquantina di tombe, delle quali alcune di stirpe reale.
Da queste tombe sono stati estratti manufatti di inestimabile valore incalcolabile bellezza, oggi visibili presso il Museo Archeologico Statale di Spoleto. Come ci ha spiegato la dottoressa Anna Riva, archeologa specializzata in preistoria presso il Museo Archeologico di Spoleto, Le Tombe Reali e dei Principini hanno fatto emergere un quadro sociale complesso e già diviso in classi. Incredibile fu la scoperta nel 2012 di coppia di scettri lavorati in ferro e bronzo raffiguranti uomini ed animali (forse cavalli?) che probabilmente non hanno eguali nel panorama archeologico europeo.
La salita verso il foro
Da Piazza d’Armi si prosegue verso nord e la Flaminia ci regala un altro tassello di inarrivabile bellezza; la chiesa romanica di San Sabino, una delle più antiche e splendide del centro Italia. Edificata nel 1100, si possono vedere alla base della costruzione i materiali di recupero di quello che fu probabilmente un tempio romano, che doveva sorgere dove ora si erge la basilica. Nei pressi della chiesa c’è, completamente sotterrata a diversi metri dal suolo, una vasta necropoli, tutta da scoprire e da studiare, come testimoniano i reperti di lapidi conservati la Museo Archeologico di Spoleto.
Sant’Angelo di Nace e la battaglia tra Silla e Mario
Uscendo dalla città, tra i borghetti di Protte e Beroide di Spoleto sorge la piccolissima ma interessantissima chiesa di Sant’Angelo di Nace. Qui, nell’82 a.C. si consumò la terribile e sanguinosa battagli tra gli eserciti di Silla e di Mario. La chiesa mostra ancora rimaneggiamenti di origine romana, come una stele sulla facciata che mostra quella che sembra una dicitura latina, differente da una lapide e più simile a una pietra di confine tra proprietà.
Il sito UNESCO del Tempietto sul Clitunno
Il Tempietto sul Clitunno, sulla porzione di strada compresa tra Campello sul Clitunno, Pissignano e Trevi, è un’eccezionale monumento paleocristiano edificato sui resti di un antico templio romano, e facente parte del sito seriale UNESCO: Longobardi in Italia, i luoghi del potere. Settato in un background naturalistico eccezionale, il Tempietto è un’ulteriore testimonianza della stratificazione storica che questa sezione del centro Italia può vantare. Da qui la Flaminia continuava in maniera più o meno rettilinea verso Foligno (per poi oltrepassare i confini di Umbria, Marche ed Emilia Romagna), passando per i suggestivi borghi di Pissignano e Trevi. Nell’ultimo appuntamento della serie partiremo con il nostro viaggio immaginario dal Ponte Sanguinario di Spoleto e ci dirigeremo verso l’altro lato della Flaminia, che passa per Cortaccione e si dirige, tramite il valico della Spina, verso l’Adriatico.
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