Malgrado i grandi sforzi compiuti nel 2020 per combatterle, le locuste del deserto stanno continuando a minacciare con nuovi sciami agricoltura e pastorizia nel Corno d’Africa e nello Yemen, mettendo a rischio la sicurezza alimentare di milioni di persone.
Nell’anno che sta per chiudersi oltre 1,3 milioni di ettari invasi dalle locuste, in dieci Paesi, sono stati sottoposti a trattamento grazie ad aiuti internazionali e a una campagna di sensibilizzazione senza precedenti coordinata dalla FAO. Ciò ha consentito di salvare 2,7 milioni di tonnellate di cereali, una quantità sufficiente a sfamare 18 milioni di persone per un anno.
Una nuova invasione
Ciò nonostante, a causa di condizioni meteorologiche favorevoli, si stanno già formando nuovi sciami che minacciano di invadere il Kenya settentrionale e la riproduzione delle locuste, già in corso su entrambe le sponde del Mar Rosso, rappresenta una nuova minaccia per Eritrea, Arabia Saudita, Sudan e Yemen. “La battaglia contro questo insetto inarrestabile non è ancora finita – spiega il Direttore Generale della FAO, Qu Dongyu – e non dobbiamo abbassare la guardia”. Donatori e partner hanno messo a disposizione dell’Organizzazione, che sta assistendo i vari governi in questa lotta, circa 200 milioni di dollari grazie ai quali sono stati formati oltre 1.500 operatori per le attività di monitoraggio sul campo e di controllo e messi in azione 110 macchine irroratrici di pesticidi e 20 aerei. Ora servono altri 40 milioni per aumentare, nel 2021, le attività di sorveglianza e controllo nei Paesi più colpiti, Etiopia, Kenya, Somalia, Sudan e Yemen, dove oltre 35 milioni di persone soffrono già di insicurezza alimentare acuta.
Aiuti per le famiglie
La FAO offre ai contadini di questi Paesi assistenza veterinaria, mangime per le mandrie e liquidità per coloro che hanno perso i raccolti, in modo da poter resistere fino a quelli successivi. Oltre 200 mila famiglie hanno già ricevuto aiuti e si stima che altre 98 mila ne avranno necessità all’inizio del 2021, ma senza ulteriori fondi le operazioni di controllo potrebbero rallentare o addirittura bloccarsi dalla fine di gennaio. Con il rischio, in alcune aree, di lasciar crescere a dismisura questo flagello.
SEMPRE INFORMATI!
Per rimanere aggiornato su tutte le news sulla Natura, selezionate dalla nostra redazione, iscriviti alla newsletter di rivistanatura.com
Basta inserire l’indirizzo e-mail nell’apposito modulo qui sotto, accettare la Privacy Policy e cliccare sul bottone “Iscriviti”. Riceverai così sulla tua mail, due volte alla settimana, le migliori notizie di Natura! È gratis e ti puoi disiscrivere in qualsiasi momento, senza impegno
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com