Cosa uccide le balene del New Jersey? C’è un collegamento tra le 18 balene spiaggiate in 2 mesi e la costruzione dei parchi eolici marini lungo la costa atlantica degli Stati Uniti? Lo sospettano 12 sindaci delle cittadine costiere del New Jersey che si sono uniti per chiedere una moratoria nello sviluppo dell’energia eolica offshore.
Da quando sono iniziate le prospezioni preliminari per l’installazione delle pale eoliche offshore, lo scorso dicembre, la regione ha contato 18 balene morte spiaggiate: un’impennata di casi che non può essere archiviata come una coincidenza, sostiene il sindaco di Point Pleasant Beach, Paul Kanitra.
«In un anno normale, sulla costa di Jersey Shore e nell’area dei tre Stati, si registrano una, due o forse tre morti di balene. Da quando hanno iniziato a fare questi test con i sonar, lo scorso dicembre, abbiamo avuto otto morti di balene al largo della nostra costa» ha spiegato Kanitra.
Anche gli scienziati sono particolarmente preoccupati per il recente picco di decessi, perché l’aumento si sta verificando in un’area geografica relativamente ristretta e in un breve lasso di tempo.
La National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA) ha dichiarato l’esistenza di un evento di mortalità insolito – UME –, che comporta una significativa estinzione di una popolazione di mammiferi marini e che richiede una risposta immediata.
Purtroppo l’appello dei sindaci del New Jersey a sospendere il progetto è finora caduto nel vuoto. Gli interessi in gioco sono troppo alti: lo Stato del New Jersey ha già investito 500 milioni di dollari nelle infrastrutture di preparazione per il progetto. E le grandi compagnie dell’energia, da Shell Energy a Ørsted sono coinvolte nel progetto.
Gli impatti dei parchi eolici sulle balene
Le turbine eoliche offshore generano un forte rumore di fondo di infrasuoni che disturbano l’eco sonar che le balene usano per navigare, inibendo la loro capacità muoversi in sicurezza nelle acque. Questo spiegherebbe anche l’aumento di casi di collisioni con le navi.
Inoltre, per lo studio geologico dei siti marini dove impiantare i parchi eolici, come nel caso attuale in New Jersey, si fa grande uso di strumenti di rilevazione a onde sismiche.
Questi due fattori potrebbero rendere sorde le balene. L’Ocean Conservation Administration (OCA) di Taiwan ha, infatti, scoperto che le scansioni effettuate sulle ferese (Feresa attenuata) spiaggiate mostravano ombre anomale nelle orecchie medie, concludendo che era stata la perdita dell’udito a causarne lo spiaggiamento.
Ma i funzionari della NOAA e di altre agenzie stanno respingendo l’ipotesi che i parchi eolici possano in qualche modo contribuire alla morte delle balene.
Infatti, sostengono, gli strumenti utilizzati per preparare i siti eolici offshore sono sorgenti geofisiche ad alta risoluzione e sono tipicamente più piccoli nella quantità di energia acustica che immettono nella colonna d’acqua rispetto a quelli usati per la ricerca di giacimenti di gas. Molti di essi vengono utilizzati per periodi di tempo molto brevi, con un lungo periodo di silenzio tra l’uno e l’altro.
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