Una delle cose che, personalmente, amo di più fare è quella di camminare in compagnia del mio cane nei prati e nei boschi che abbracciano la casa di campagna dei miei genitori.
Ma anche questi luoghi bucolici, traboccanti in flora e fauna, nascondono delle insidie. Quest’ultime non provengono da mostri o animali feroci nascosti, ma bensì da alcune piante tossiche per il cane.
Alcune specie vegetali, presenti spontaneamente nei nostri prati e boschi, possono esser pericolose per il nostro amico a quattro zampe. Vediamole insieme quali sono e perché.
Solo alcune parti sono tossiche!
Alcune piante, se ingerite, sono potenzialmente tossiche per il cane in quanto contengono in ogni loro parte o solo in alcune (come per esempio foglie, radici, semi, bacche, bulbo, fusto, frutti) particolari sostanze che possono causare disturbi lievi, gravi o addirittura mortali al nostro amico a quattro zampe.
Ecco l’elenco delle più comuni:
- tasso, sambuco, mughetto (tutta la pianta)
- edera inglese (foglie e frutti)
- ortica
- ciclamini (soprattutto la radice)
- vischio
- bacche di agrifoglio
- semi contenuti nel nocciolo di ciliegio, pesco, mandorlo, melo e albicocca
- tulipano (bulbi)
- primula (foglie e gambi).
Quali sono i sintomi?
L’ingestione di piante tossiche può causare sintomi estremamente variabili a seconda di diversi fattori, come quantità della pianta ingerita, tossicità della pianta stessa o età del cane: I cuccioli, per esempio, sono più a rischio.
I sintomi più comuni sono comunque: vomito, diarrea, scialorrea e dolore addominale.
Cosa fare?
È sempre raccomandabile non aspettare la comparsa dei sintomi, ma contattare immediatamente il medico veterinario di fiducia prima di effettuare interventi “fai da te” che possono essere controindicati o dannosi.
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