C’è una dorsale sottomarina nel bel mezzo dell’Oceano Atlantico che si sta piano piano sollevando, spinta dal materiale magmatico che dal profondo della terra esplode verso l’alto. Come conseguenza di questo innalzamento, le placche tettoniche sotto le Americhe, l’Europa e l’Africa vengono spinte a parte e l’Oceano Atlantico si allarga di anno in anno.
Questo fenomeno è rimasto a lunga misterioso per gli scienziati, dal momento che le forze geologiche che tipicamente spingono le placche non sono prevalenti nell’Atlantico. Ma ora uno studio delle Università di Southampton e Università Roma Tre, pubblicate sulla rivista Nature, risponde finalmente a questa domanda. La ricerca suggerisce che la chiave per l’espansione dell’Atlantico si trova sotto una grande catena montuosa sottomarina nel mezzo dell’oceano.
Questo insieme di picchi sottomarini è noto come Mid-Atlantic Ridge e separa la placca nordamericana da quella eurasiatica e quella sudamericana da quella africana.
I ricercatori hanno misurato l’attività geologica su un arco di 621 miglia. Hanno calato 39 sismometri sotto l’Oceano, poi li hanno lasciati per un anno per raccogliere dati dai terremoti in tutto il mondo. Le onde sismiche hanno offerto agli scienziati un indizio di quello che succede nel mantello sotto la dorsale medio-atlantica.
Il gruppo ha scoperto che il magma da 410 miglia sotto la crosta terrestre si sta spingendo verso la superficie (fenomeno detto upwelling).
«L’upwelling dal mantello inferiore a quello superiore e fino alla superficie è stato finora associato a luoghi localizzati sulla Terra, come Islanda, Hawaii e Yellowstone, e non alle dorsali medio-oceaniche» ha detto Matthew Aguis, sismologo dell’Università Roma Tre e coautore dello studio. «Questa è stata una scoperta del tutto inaspettata».
Catherine Rychert, geofisica dell’Università di Southampton e coautrice dello studio, ha detto che questo processo è iniziato 200 milioni di anni fa, ma che un giorno il tasso di espansione potrebbe accelerare. «Molto probabilmente il tasso rimarrà lo stesso nel tempo della presenza umana. Tuttavia, è probabile che il tasso cambierà nel corso di milioni di anni».
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