Il Consiglio regionale della Lombardia ha bocciato i due progetti di legge che autorizzavano la caccia in deroga a fringuelli e peppole e la cattura dei richiami vivi.
La proposta di aprire la caccia alle due specie attualmente potette era stata avanzata negli scorsi giorni ma il voto dell’assise ha espresso parere contrario.
La vittoria della legalità
Grande soddisfazione è stata espressa dalle associazioni animaliste che si erano dette fortemente contrarie alla proposta di legge.
«Le leggi sarebbero state incostituzionali, in contrasto con le direttive europee e avrebbero esposto la Regione e i consiglieri al rischio di rispondere a condanne dell’UE e della Corte dei Conti molto salate: in Alto Adige per una questione simile è stata inflitta una condanna di un milione di euro ai funzionari e amministratori responsabili e anche il Ministero dell’Ambiente Sergio Costa, rispondendo alle sollecitazioni delle associazioni, aveva inviato una lettera di monito alla Regione – ha spiegato il WWF che, assieme a Lipu, Lav, Lac, Legambiente, Cabs, Enpa e Cai, si era subito mobilitato –. Ha vinto la legalità ambientale e il desiderio di tutti di salvare la fragile biodiversità lombarda: un bosco silenzioso, senza il canto degli uccelli liberi, fa paura, nelle storie e nella vita reale».
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