Come negli ormai famosi film di “Harry Potter”, esiste, a pochi chilometri dalla grande città di Milano, un mondo completamente diverso e lontano anni luce dal caos della metropoli, caratterizzato da tre ambienti rurali compatibili, ma ben distinti, l’uno dall’altro. Pedalando si parte nella piatta campagna lombarda ricoperta di estesi ed ordinati campi di mais, poi si transita sull’argine del Po, tra estesi pioppeti e specchi d’acqua, infine si raggiunge la collina di San Colombano al Lambro coperta di rigogliosi vigneti. Durante il tragitto incontreremo anche alcuni sontuosi castelli. In soltanto 83 km di pianura, interrotti da un’unica breve salita, ce n’è abbastanza per passare tre ore distraendosi e divertendosi.
Come arrivare. Autostrada A1 uscita Lodi, quindi direzione Pavia. Scavalcata l’autostrada, prima rotonda a dx per Borgo San Giovanni, poi sempre dritto fino a Lodivecchio, scavalcando di nuovo l’autostrada.
Itinerario. Lodivecchio, Borgo San Giovanni, Bargano, Vigarolo, Borghetto Lodigiano, Monteguzzo, San Colombano al Lambro, Lambrinia, Alberone, Bosco, Argine Magistrato del Po, Sartorona, Gandina, Casoni, Badia Pavese, Chignolo Po, San Colombano al Lambro, Terme di Miradolo, Monteleone, Cascina Belfiorito, Sant’Angelo Lodigiano, Castiraga Vidardo, Domodossola, Borgo San Giovanni, Lodivecchio.
Punti d’interesse. Parcheggiata l’auto a Lodivecchio in Piazza S.Maria, vale senz’altro la pena d’inforcare la bici e raggiungere l’attigua Basilica romanica di San Bassiano dall’audace facciata a vela. Tornati in Piazza Santa Maria, percorriamo il ponte che scavalca l’autostrada e alla rotonda prendiamo una stretta via in contromano, fiancheggiata da un canale, fino a raggiungere Borgo San Giovanni. All’intersezione con la via Aldo Moro, giriamo a dx e alla fine del paese giriamo a sx in via Padre Pio. Poi dritto fino a Bargano, dopo aver attraversato una grande e trafficata rotonda. In Bargano giriamo a dx in via San Leone, direzione Vigarolo, poi subito a sx per il cimitero.
Percorriamo un’amena stradina di campagna che attraversa sconfinati campi di mais e di riso fino ad entrare in Vigarolo. Nel paesino giriamo a dx: direzione Borghetto Lodigiano. All’intersezione con la SP 125, la attraversiamo e imbocchiamo la ciclabile sulla nostra sx. Borghetto Lodigiano rimane sulla nostra sx; poco dopo una rotonda, giriamo a dx per Località Monteguzzo.
Ci ritroviamo nuovamente in mezzo alla natura, tra canaletti e antiche cascine addormentate sotto l’ombra dei pioppi. Continuando il nostro viaggio giungiamo sulla SP 23 e giriamo a dx. Attraversato il Lambro, lasciamo S. Colombano al Lambro sulla nostra dx e, al semaforo, imbocchiamo l’obliqua stradella a sx in direzione del cimitero. Siamo in viale San Giovanni di Dio. Proseguiamo lungo questa strada dirigendoci verso Sud fino ad attraversare la SP 234. Percorriamo l’addormentato paesino di Lambrinia, giunti davanti alla Chiesa, in mattoni a vista, giriamo a sx in via Mazzini e poco oltre a dx in via Alberone, direzione Alberone. Subito dopo le poche case di quest’ultimo paese, giriamo a sx seguendo le indicazioni Museo della Bonifica. Giunti a Bosco di nuovo prendiamo a sx e ancora verso il Museo.
Ci stiamo avvicinando all’Argine maestro del Po per entrare in un ambiente molto diverso dal precedente. Qui sono le infinite distese di pioppi a farla da padrone: si passa dai nuovi impianti di giovani piante con tronchi esili e flessuosi che lasciano ampie vedute sul grande fiume e le sue sinuose curve, alle foreste adulte, ormai vicine al taglio: quest’ultime creano un muro verde che toglie la vista, ma protegge dal vento. Nel caso di piena, le terre tra il Po e l’argine vengono invase dal fiume e si creano nell’acqua, tra i tronchi ed il cielo, dei riflessi e dei giochi di luce di impareggiabile suggestione.
Percorriamo l’argine per circa 11 km. subendo le vibrazioni trasmesse dal manto stradale asfaltato, ma ormai in pessime condizioni. Questa ciclabile s’interrompe intersecando la SP ex SS412. L’imbocchiamo a dx, percorrendola per pochi metri, poi giriamo alla prima a dx: indicazione Monticelli Pavese. Proseguiamo a zig zag passando da Sartorona, Gandina, poi Casoni, qui giriamo a sx per Badia Pavese. Usciamo sulla nostra dx da Badia e percorriamo un breve tratto della trafficata SP 193, alla rotonda seguiamo le indicazioni per Chignolo Po. Lungo la via XXV Aprile attraversiamo tutto il centro di Chignolo, con le sue classiche case basse e colorate, ordinatamente allineate, tipiche dei borghi della Pianura lombarda. In fondo alla via giriamo a sx dove ci si para innanzi la grandiosa mole del Castello Procaccini pomposamente definito, per la sua magnificenza, “la Versaille della Lombardia”.
Pedalando, in lieve salita, intorno alla cinta muraria del maniero, attraversiamo un passaggio a livello e imbocchiamo a sx la SP234. Alla prima traversa giriamo a dx in via Belfuggito. Entriamo in un nuovo abitat, assolutamente inusuale per questa piatta area della Lombardia: una collina morenica coperta di ordinati filari di vigna. Qui ci attende l’unica salita dell’intero giro: è breve ma tanto decisa quanto inaspettata. Poche centinaia di metri che toccano il 14% di pendenza! Superato il culmine della collina, scendiamo a capofitto su San Colombano al Lambro. Un grazioso paese arricchito da un merlato Castello medioevale e da svariate chiese di epoche e stili diversi. Visitato il Centro storico, risaliamo per la via da cui provenivamo e, appena prima della cima, giriamo a dx in via Madonna dei Monti. Pedaliamo in piano sulla cresta della collina tra estesi vigneti e vedute, d’ambo i lati, sulla Pianura Padana.
Al bivio ancora a dx in via Della Capra, poi a sx Strada vicinale dei Chiavaroli. All’intersezione a sx e, quindi, a dx in via dei Ronchi. Breve discesa per arrivare davanti alle Terme che evocano epoche di ormai dimenticati splendori. All’intersezione con la SP189 giriamo a dx e attraversiamo Monteleone. All’uscita del paese di nuovo a dx in via G. Forni per una breve salita con indicazione Graffignana.
Siamo nuovamente immersi in un bucolico ambiente di colline appena accennate e proseguiamo a zig zag seguendo le indicazioni per Sant’Angelo Lodigiano. Attraversiamo questa cittadina da Sud verso Nord, in Piazza della Libertà c’imbattiamo nella severa sagoma del Castello Bolognini, sede del Museo di Storia dell’Agricoltura. Attraversiamo il Lambro e usciamo da Sant’Angelo percorrendo la via Cavour. Giunti alla rotonda seguiamo le indicazioni Milano e ci ritroviamo sull’affollata SP 17. Poche centinaia di metri e al primo semaforo giriamo a dx entrando in Castiraga Vidardo. Alla fine del viale alberato a dx imbocchiamo via Enrico Mattei, poi subito a sx, breve discesa e via diritto in via Case Basse per poi attraversare il Lambro su un ponte ciclabile in legno. Nel paesino di Domodossola giriamo a sx davanti ad un leone affrescato sulla facciata di una casa. Seguiamo questa amena stradina di campagna attraverso la pianura incontrando alcune antiche fattorie. Seguendo le indicazioni per Borgo San Giovanni ci ritroviamo a Lodivecchio dopo aver percorso gli ultimi km. sulla stessa via dell’andata.
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