Sono i fiumi che attraversano le città a portare in mare il maggior numero di microplastiche.
La conferma è arrivata da uno studio dell’Università britannica di Manchester pubblicato sulla rivista scientifica Nature Geoscience che ha preso in analisi la concentrazione di particelle di plastica presenti nel fiume Tame nella località di Denton, cittadina della contea della Greater Manchester.
Da dove parte l’inquinamento
Secondo la ricerca, questo fiume sarebbe il più inquinato al mondo da microplastiche.
«La presenza delle microplastiche negli oceani è da tempo al centro dell’opinione pubblica, ma poco si sa della sua origine – ha detto il professor Jamie Woodward, uno degli autori dello studio –. Dalle analisi svolte sul campo è emerso che il fiume Tame è uno dei più inquinati al mondo dalla plastica. Nelle zone di massima concentrazione sono state trovate 517mila particelle per metro quadrato».
Ad essere contaminata non è solo l’acqua che scorre ma anche il letto del fiume dove, nel corso degli anni, si sono accumulati i rifiuti. Ripulendo il letto del fiume, infatti, si potrebbe ridurre del 70% la concertazione di microplastiche.
Rifiuti urbani che minacciano la vita marina
Per risolvere il problema delle microplastiche, dunque, bisogna andare alla fonte.
«L’unico modo per evitare che le particelle danneggino la vita marina è quello di impedire che queste arrivino negli oceani. Ridurre il consumo di plastica è l’unica possibilità che abbiamo», ha detto il ricercatore. La soluzione per difendere i mari e gli oceani, dunque, parte dal centro della città.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com