È stato presentato nei giorni scorsi il Rapporto Grandi Carnivori redatto dalla Provincia Autonoma di Trento.
La pubblicazione, che è stata compilata in collaborazione con il MUSE, delinea lo stato di salute di lupo, orso e lince nelle Alpi Centrali.
Per stilare il report sono stati analizzati i dati raccolti con osservazioni dirette, fototrappole, valutazioni di danni e analisi genetiche.
Lo stato di salute degli orsi
La popolazione di orso bruno nelle Alpi Centrali resta stabile: escludendo i cuccioli, si stima che gli individui presenti siano tra i 43 e i 53.
Tuttavia, il numero minimo certo di adulti e giovani è in lieve flessione – 43 rispetto ai 45 del 2016 – mentre fa ben sperare il dato relativo al numero di nuovi nati sopravvissuti fino all’autunno: si tratta di 9-11 cuccioli, proventi da 8 cucciolate diverse.
Tra questi ci sono anche i piccoli di Kj2, la femmina abbattuta nell’agosto scorso per“motivi di pubblica sicurezza”.
Bene la prevenzione
Segnali incoraggianti arrivano dal fronte della prevenzione e dalle misure di indennizzo dei danni all’allevamento messe in campo dalla Provincia Automa di Trento.
Le misure non riguardano solo l’orso ma anche il lupo, che quest’anno ha visto una significativa espansione sul territorio con ben 6 branchi e una coppia stabile; si tratta di una presenza che fa ben sperare per il futuro della popolazione del canide sulle Alpi, ma che richiede sforzi ulteriori per la prevenzione dei conflitti anche con l’impiego dei cani da guardiania.
Attenzione ai cani
Un dato, invece, mette in allarme: le immagini raccolte dalle fotorappole hanno registrato un numero considerevole di cani. Se in una cinquantina di casi erano correttamente portati al guinzaglio, in quasi 200 casi erano slegati e liberi di aggirarsi per il bosco. Una tendenza preoccupante, dal momento che il loro vagare liberi nei boschi, oltre a costituire un illecito, potrebbe aver causato disturbo alle orse con cuccioli nel periodo estivo, rendendole più sensibili e quindi maggiormente aggressive verso gli stessi cani e, di conseguenza, anche verso i proprietari.
Proprio in merito a ciò, il WWF ha ricordato come si tratti di comportamenti non corretti che potrebbero mettere a repentaglio tanto la sicurezza di altri cittadini che dei loro cani e degli stessi orsi.
Per questo, è stata avanzata una richiesta ai Comuni per l’istituzione di aree recintate per la sgambatura dei cani e, nello stesso tempo, controlli più severi.
L’obiettivo è che non si ripetano più episodi come quello di Kj2: incidenti in cui a rimetterci sono sia gli orsi che gli uomini.
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