Oggi, 10 febbraio, si celebra la Giornata mondiale dei legumi. Come ogni anno dal 2018, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite l’ha istituita come riconoscimento dei valori nutrizionali di questi alimenti e del contributo che essi offrono ai sistemi agroalimentari sostenibili e a un mondo privo di fame.
Alla FAO, l’Organizzazione mondiale delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, il compito di gestire la ricorrenza con due importanti appuntamenti.
Il primo evento, in programma a New York tra le 13.00 e le 14.30 ora locale, prevede una tavola rotonda per discutere i benefici dei legumi e la partecipazione del vicedirettore generale della FAO, Beth Bechdol, del presidente del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite e rappresentante del Pakistan, Munir Akram, e dei rappresentanti di Burkina Faso, Guyana e Malawi.
Il 12 febbraio, tra le 15 e le 17 ora di Roma, sarà invece la volta di una grande cerimonia virtuale con interventi e dichiarazioni dal vivo e videomessaggi di molte autorità, tra cui il Direttore Generale della FAO, QU Dongyu, l’Osservatore permanente della Santa Sede per conto di Papa Francesco, i Ministri dell’Agricoltura di India e Francia e il rappresentante di quello cinese.
Un bene prezioso
Alleati indispensabili nella lotta contro la povertà e in favore della sicurezza alimentare, della salute e nutrizione umana e dell’ambiente, i legumi svolgono un ruolo chiave per migliorare la sostenibilità dei nostri sistemi agroalimentari.
Ma perché sono così preziosi? Prima di tutto perché sono alimenti ad alto valore nutrizionale, ingredienti fondamentali di una dieta sana, fonte di proteine e micronutrienti. Inoltre, hanno un prezzo di vendita più elevato rispetto ad altre colture alimentari di base e sono quindi un’importante coltura commerciale per i piccoli produttori.
La loro coltivazione richiede un minor quantitativo d’acqua rispetto ad altre fonti di proteine e, grazie alla loro caratteristica di fissare l’azoto atmosferico, consentono agli agricoltori di ottimizzare l’uso dei fertilizzanti e dell’energia, con una conseguente riduzione anche delle emissioni di gas a effetto serra.
Infine, i legumi possono essere conservati per mesi senza perdere il loro elevato valore nutrizionale, arricchendo così l’offerta di alimenti disponibili tra un raccolto e l’altro.
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