Nel 2017 il numero di persone denutrite è salito a 821 milioni, sei milioni in più rispetto all’anno precedente. Questo è uno degli allarmi lanciati dal Rapporto annuale della Fao sulla sicurezza alimentare e la nutrizione, presentato nei giorni scorsi presso la sede romana dell’agenzia delle Nazioni Unite.
È il terzo anno consecutivo che la fame nel mondo aumenta: ora i livelli sono tornati a quelli di dieci anni fa. Una persona su nove al mondo è malnutrita.
Tra le cause evidenziate dal Rapporto, oltre ai prolungati conflitti e alla recessione economica in alcuni Paesi, c’è l’impatto che i mutamenti climatici stanno avendo sull’agricoltura: siccità e alluvioni stanno minando le colture di grano, riso e mais.
E pensare che la Terra produce abbastanza cibo per sfamare nove-dieci miliardi di persone. Adesso, senza attendere il 2030. Il Rapporto suona come un chiaro monito: c’è ancora molto da fare sul fronte dell’educazione e della sicurezza alimentare e attorno ai meccanismi di distribuzione del cibo.
Paradosso nel paradosso, l’altra faccia della malnutrizione è l’obesità, anch’essa in aumento. Ne è colpito in modo particolare il Nord America, ma il fenomeno sta vivendo una tendenza al rialzo anche in Asia e Africa.
Sono dato sconcertanti, frutto di una situazione mondiale vergognosa, con la quale purtroppo siamo abituati a convivere.
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