I nostri cani e gatti sono più a rischio degli esseri umani per quanto riguarda le patologie da fumo passivo. Infatti, sono spesso fisicamente vicini al fumatore (accanto o in braccio) e dato che passano molto tempo in casa sono maggiormente a contatto con le superfici in cui si depositano i residui.
Lo conferma una ricerca dell’Università degli Studi di Milano coordinata da Debora Groppetti, docente di Clinica Ostetrica e Ginecologia Veterinaria presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali e pubblicata di recente sulla rivista MDPI.
«Fino ad ora, nel cane non era stato ancora evidenziato che la coabitazione con proprietari fumatori inducesse nell’organismo di questi animali la presenza di cotinina, il principale metabolita endogeno della nicotina. Come per i bambini, anche per gli animali domestici l’esposizione al fumo può avvenire non solo per l’inalazione ambientale, ma anche attraverso l’assorbimento transdermico» spiega Silvia Mazzola, docente di Fisiologia Veterinaria presso lo stesso Dipartimento e coautrice dello studio.
I consigli del veterinario
Il fumo passivo è ricco di sostanze cancerogene
Il fumo passivo ha un’elevata concentrazione di sostanze cancerogene che si depositano sul suolo, sui mobili, sui tessuti e sul pelo degli animali, esponendoli a gravi rischi. Difatti, per micio e fido, le principali cause di patologie legate al fumo passivo sono l’inalazione e il contatto diretto con questi residui ambientali del fumo.
Ma non solo.
Un altro (e frequente) pericolo per gli animali domestici è l’ingestione di mozziconi: la nicotina assunta per via orale è un veleno neurotossico ed è frequente che, soprattutto i cani, attirati dalla saliva umana, ne ingeriscano una quantità potenzialmente letale.
Il fumo passivo e l’insorgenza di tumori a livello respiratorio e orale
Generalmente i cani sono più esposti ai tumori di naso e polmoni, mentre i gatti ai tumori orali per via del “grooming”, ovvero la costante cura del pelo che mette in contatto le mucose orali con i residui rimasti sul pelo.
Sono riconducibili al fumo passivo anche altre patologie respiratorie, che vanno dall’irritazione o infiammazione delle prime vie aeree sino a forme di asma, bronchiti croniche e polmoniti.
Quali consigli seguire per proteggere i nostri amici a quattro zampe?
Oltre al semplice (ma sempre attuale) non fumare in generale, si raccomanda ai fumatori proprietari di animali domestici di non fumare in presenza dell’animale, di svuotare sempre il posacenere, di lavarsi le mani prima di toccare l’animale dopo aver fumato e di fumare all’aperto evitando che il fumo entri in casa.
Fumare fa male non solo alla nostra salute ma mette a rischio anche quella di chi ci sta accanto, animali compresi. Forse un’ulteriore ed ennesima ragione in più per smettere di fumare.
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