Come sappiamo noi siamo sostanzialmente fatti di acqua salata e ne produciamo in quantità: il sudore, l’urina, le lacrime, lo sperma. Tutte salate. Ma per poter vivere dobbiamo però bere solo acqua dolce, con pochissimi sali contenuti. Come mai?
La scienza spiega ciò con il fenomeno dell’osmosi. Ovvero i meccanismi di scambio che avvengono attraverso una membrana semipermeabile (vuol dire che lascia passare solo alcune sostanze chimiche, non tutte) tra due soluzioni che hanno differente concentrazioni di sali, con un flusso che va dalla soluzione più salata a quella che lo è meno.
Nel nostro organismo sali e acqua sono in equilibrio osmotico. Questo significa che la concentrazione di sali nell’acqua tende a essere uniforme: se all’interno delle cellule c’è più sale che nel sangue, l’acqua del plasma penetrerà nelle cellule fino a che l’equilibrio non sia ristabilito, mentre se la concentrazione è più elevata nel plasma le cellule si svuoteranno cedendo acqua al sangue.
Così se assumiamo acqua priva di sali le cellule si gonfiano, mentre se l’acqua è troppo salata le cellule si svuotano dell’acqua che contengono, per cederla al plasma e si atrofizzano. L’organismo, in conseguenza della disidratazione, entra in uno stato di tossicosi e se si introduce altra acqua salata invece di quella dolce subentrano gravi disfunzioni renali dalle quali, alla fine, deriva la morte.
E per questo un buon bicchiere di acqua (dolce) e tiepida a mattino e sera fa così bene!
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