Il Perù ha dichiarato lo stato di emergenza in 11 distretti dell’Amazzonia per affrontare l’avvelenamento da mercurio diffusosi tra le popolazioni indigene. Il Ministero dell’Ambiente ha annunciato il provvedimento dopo che i campioni di capelli raccolti fra alcuni abitanti della regione Madre de Dios, nel Perù orientale, hanno rivelato livelli di mercurio superiori fino a 16 volte rispetto al limite di sicurezza di 1 microgrammo di metallo per grammo rivelato.
Il Ministero ha informato che l’avvelenamento coinvolge circa 50.000 persone, molte delle quali vivono in angoli remoti del Rio delle Amazzoni, nelle vicinanze di due destinazioni turistiche di fama mondiale: Tambopata Nature Reserve e Manu National Park.
Durante lo stato di emergenza il governo si è impegnato a fornire acqua potabile e cibo alle comunità locali, che normalmente dipendono dal bacino fluviale per i loro bisogni di base. Le ricerche hanno riscontrato elevate concentrazioni nei pesci e nei corsi d’acqua. In particolare è stato vietato il consumo di Calophysus macropterus, una specie locale di pesce gatto nel quale il mercurio si è accumulato in elevate quantità. Il Ministero della Salute peruviano ha fatto inoltre sapere di avere inviato tre navi ospedale nella zona colpita.
Le drastiche misure si sono rese necessarie dopo che per anni si è assistito al diffondersi di miniere d’oro illegali nella zona interessata. Fonti locali parlano di decine di migliaia di minatori che in modo incontrollato distruggono vaste aree dell’Amazzonia, devastano gli ecosistemi fluviali e avvelenano la falda freatica con il mercurio. I minatori utilizzano questo metallo per estrarre l’oro.
Il boom minerario nella regione di Madre de Dios ha avuto inizio nel 2009, quando i prezzi dell’oro sono aumentati in seguito alla recessione globale. Ciò ha favorito un incremento delle ricerche del prezioso metallo, da sempre considerato un investimento sicuro in tempi difficili.
Il Perù è il più grande produttore d’oro dell’America Latina: circa il 15 per cento del metallo proviene da minatori che esercitano la professione in forma illegale. Molti di loro provengono dalle Ande e per sfuggire alla povertà si sono adattati a lavorare in condizioni spaventose in angoli remoti della foresta pluviale. Per ospitarli sono sorte piccole città in stile occidentale dove imperversano violenza, alcolismo e prostituzione minorile.
Survival International ha lanciato una petizione per chiedere al Ministro della Salute, Aníbal Velásquez Valdivia, di fermare l’estrazione illegale dell’oro in Perù. Firmiamo “Stop Peru’s mercury poisoning crisis”.
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