Uno dei più lunghi, completi e documentati studi evoluzionistici dedicati a un singolo gruppo di animali va avanti, ormai dal 1973, per merito di due scienziati inglesi, i coniugi Peter e Rosemary Grant. La coppia trascorre sei mesi all’anno sulla arida isola di Daphne Major, un lembo di terra disabitato nell’arcipelago delle Galapagos. Le loro ricerche sono incentrate sui celeberrimi “fringuelli di Darwin” che, come abbiamo già visto, in realtà non sono fringuelli e appartengono alla sottofamiglia Geospizinae. 13 specie diverse, con becchi, zampe e corporatura ben differenziati, adattate ai ambienti diversi delle isole, a cui va ad aggiungersi Pinaroloxias inornata che popola invece Cocos Island, a sud-ovest della Costa Rica.
Da un unico gruppo di antenati comuni, giunti con ogni probabilità sull’arcipelago in modo accidentale, forse trascinati da una tempesta o su un tronco galleggiante, si sono poi originate tutte queste differenti specie. Questo evento è un classico esempio di radiazione adattativa, uno dei più tipici risultati dell’evoluzione per selezione naturale. Darwin, però, non aveva dato particolare peso a questi uccellini quando li aveva osservati per la prima volta, ma fu l’amico ornitologo John Gould a fargli notare le differenze morfologiche. E da lì nacque l’intuizione: becchi più robusti servivano a rompere semi più duri, altri più sottili per semi più piccoli e morbidi, altri più acuminati per catturare insetti, e così via. Ogni nicchia ecologica disponibile per i volatili venne così occupata per merito di adattamenti morfologici di vario genere.
I coniugi Grant, dal canto loro, grazie al loro lunghissimo lavoro di ricerca sul campo hanno alzato l’asticella, scoprendo alcuni aspetti sorprendenti di come operi l’evoluzione. In un’isola, in particolare se piccola e con risorse molto limitate, l’evoluzione agisce rapidamente, come ha sottolineato per primo il grande biologo Edward O. Wilson. Su Daphne Major, a differenza di quanto ipotizzato da Darwin, che immaginava un’evoluzione talmente lenta da non poter essere osservata in tempi umani, la selezione ha portato a notevoli, rapidissime modifiche sui “fringuelli” delle Galapagos. E così i Grant hanno potuto osservare, dopo una terribile siccità avvenuta nel 1977, come gli uccellini con i becchi più grandi fossero avvantaggiati, riuscendo a raccogliere i semi più grandi e robusti, gli unici rimasti dopo la carestia. Nel giro di due anni, la percentuale di “becchi grandi” nelle popolazioni su Daphne Major era nettamente aumentata, come risultato di questo evento. L’opposto avvenne nel 1982-83, quando dopo intense piogge portate da El Niño furono gli uccellini dai becchi più sottili ad avere la meglio, essendo meglio adattati a procurarsi i semi più piccoli e morbidi.
I Grant osservarono anche un fenomeno dell’evoluzione chiamato “spostamento dei caratteri” (character displacement), in cui le differenze tra specie simili sono accentuate nelle regioni in cui queste hanno distribuzioni che si sovrappongono geograficamente, ma vengono minimizzate o perse laddove le distribuzioni della specie non si sovrappongono. Questo avvenne in due specie di fringuelli diverse, quando si trovarono entrambe a vivere su Daphne Major: in una il becco divenne mediamente più grande, nell’altra più piccolo. Vennero così accentuate le differenze e ci fu minor competizione diretta.
Ancora oggi, dopo più di quarant’anni, i Grant trascorrono svariati mesi ogni anno sulla loro isoletta nel cuore dell’arcipelago, portando avanti i loro studi con dedizione, favoriti anche dalle ricerche genetiche sugli uccelli. Grazie al libro “Il becco del fringuello”, firmato dall’americano Jonathan Weiner e premiato col Pulitzer nel 1995, i Grant sono diventati famosi anche presso il pubblico non specializzato, grazie all’appassionato racconto degli studi che li hanno resi autentici testimoni dell’evoluzione. Per chi volesse saperne di più, a questo indirizzo è possibile vedere una conferenza dello stesso Weiner sulle vicende dei Grant e dei loro amati uccellini.
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