L’uomo ha sempre guardato alle stelle chiedendosi se ci fossero altri mondi abitati. I film di fantascienza ci hanno proposto varie ipotesi ma senza dare una risposta precisa; da cui è lontana anche la scienza che per ora si limita a calcoli probabilistici sulla possibile esistenza di civiltà sparse nell’universo.
Eppure per trovare gli alieni basterebbe rivolgere l’attenzione verso il basso, nelle profondità del mare. Qui, infatti, abitano esseri capaci di vedere il mondo sfruttando lunghezze d’onda e radiazioni inimmaginabili per noi, mentre altri hanno teste trasparenti che li rendono simili a navicelle spaziali. Ci sono animali che viaggiano nel buio e che sono contemporaneamente femmine e maschi, mentre alcuni sono in grado di sopportare una pressione 1000 volte superiore a quella cui siamo abituati e ai quali la già enorme pressione del pianeta Venere, 90 volte quella terrestre, farebbe un baffo.
Alieno senza scheletro
Tra questi alieni ce n’è uno particolare e unico e guardando le foto di questo articolo avrete già capito che parleremo del polpo, un mollusco ben noto, apparso con certezza nei mari del pianeta circa 160 milioni di anni fa, un lungo periodo passato a evolversi dando origine a circa 300 specie, alcune delle quali ancora senza una denominazione scientifica.
Dei polpi sappiamo molto, ma ancora molto ci sfugge. Sono alieni senza scheletro, capaci di infilarsi nei pertugi più stretti. Alcuni studiosi hanno scritto che sembrano colare dentro gli spazi più angusti anziché penetrarvi. I polpi hanno tre cuori che pompano un sangue verde azzurro per la presenza di emocianina, un composto che contiene rame anziché ferro come la nostra emoglobina.
Come noi, i polpi imparano, ricordano, imitano, hanno un carattere, sanno riflettere e prendere decisioni. Una meraviglia! Ma come è possibile? La risposta è semplice e complessa nello stesso tempo. Tutto dipende dal fatto che il cervello del polpo sembra cablato con il sistema nervoso che si dirama in un corpo capace di cambiare forma in modo incredibile rispondendo agli stimoli del momento.
Un’altra incredibile particolarità è data dalle sue otto braccia che, dotate di sensi chimici e tattili nello stesso tempo, probabilmente permettono al polpo di farle reagire e azionare come strutture a parte, non necessariamente guidate dal cervello.
Un aspetto stupefacente del nostro alieno è la vista. Il polpo, infatti, può vedere anche con la pelle, dotata di fotorecettori simili a quelli dell’occhio e sensibili alle stesse lunghezze d’onda. Questi recettori, però, sono monocromatici, cioè vedono un solo colore, e questo rende ancora più straordinaria la capacità di cambiare colore di questi speciali molluschi che sembra dipendere da una complessa interazione tra fotorecettori e cellule cromatiche o cromatofori presenti nella pelle.
Quindi la prossima volta che vedete un polpo avvicinatelo e guardatelo negli occhi. Lui vi guarderà a sua volta e se vi darà la mano, pardon il braccio, lasciate che sia lui a guidare il contatto. Voi non tirate, ma provate magari ad accarezzarlo. Il polpo apprezzerà. Non sentirete le sue fusa, ma avrete l’impressione che le faccia.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com