La cattura dei richiami vivi, in Lombardia, è sospesa.
Il Tribunale Amministrativo Regionale, con il decreto cautelare urgente numero 1202 del 2019, ha accolto la richiesta presentata dalle associazioni ambientaliste LAC, LAV, ENPA, LIPU e WWF contro la riapertura dei roccoli, vale a dire quegli impianti con cui vengono catturati uccelli selvatici da usare come richiamo nella caccia.
Ispra aveva già dato parere contrario
La cattura dei richiami vivi per la stagione venatoria appena iniziata era stata autorizzata lo scorso 31 luglio dalla Giunta regionale lombarda, nonostante fossero già stati emessi pareri negativi da parte dell’Ispra, l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, e dal Ministero dell’Ambiente.
Infrazione delle Direttive Comunitarie
La sentenza del Tar della Lombardia ha, inoltre, evidenziato come la cattura di uccelli selvatici per la caccia da appostamento sia stata oggetto di una procedura di infrazione comunitaria per la violazione della Direttiva Uccelli.
«La Regione Lombardia continua imperterrita a favorire le intransigenze della frangia di cacciatori e uccellatori più estrema e ingenua, con false promesse, emanando provvedimenti illegittimi e recando danno alla fauna selvatica patrimonio di noi tutti» spiegano le associazioni che hanno presentato la denuncia.
Nonostante il pronunciamento del Tribunale, in Lombardia la questione della caccia è tutt’altro che chiusa e i gruppi ambientalisti hanno annunciato che continueranno a dare battaglia «Solo pochi giorni fa è stato emanato un altro decreto per i roccoli, il quale regala 600mila Euro di soldi pubblici, che saranno stanziati in tra anni, a soggetti privati per la manutenzione di questi impianti di cattura» concludono le associazioni.
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