Le emissioni di carbonio potrebbero essere ridotte del 70% nel giro di 15 anni se venissero adottate strategie di economia circolare. Questo è quanto emerge da un report redatto dal The Club of Rome, con il supporto della MAVA Foundation e della Swedish Association of Recycling Industry. Lo studio ha analizzato come l’utilizzo di energie rinnovabili, materiali efficienti e risparmio energetico possano portare a un drastico calo dell’inquinamento e all’aumento della ricchezza. Il passaggio all’economia circolare segnerebbe il superamento dello schema di estrazione, produzione, consumo, smaltimento, a cui le economie tradizionali sono legate.
Che cos’è l’economia circolare?
É un’economia pensata per potersi rigenerare da sola e in cui i prodotti sono ideati per poter essere riciclati facilmente. Secondo questo schema economico i flussi di materiali sono di due tipi: quelli biologici, che posso essere reintegrati nella biosfera e quelli tecnici, che possono essere rivalorizzati senza entrare nella biosfera. Questo significa che, in un’economia circolare, quello che per qualcuno è un rifiuto, per quacun altro può diventare una risorsa. Una concezione diametralmente opposta a quella dell’economia lineare, dove il prodotto diventa automaticamente scarto una volta terminato il consumo.
I vantaggi del passaggio a una nuova forma di economia
Il caso portato a esempio dallo studio è quello della Svezia. Il passaggio all’economia circolare nel paese scandinavo porterebbe a un drastico calo delle emissioni di CO2, stimato intorno al 70% entro il 2030. Ma non solo: l’economia svedese diventerebbe ancor più efficiente e competitiva, riducendo la propria dipendenza dai combustibili fossili. Il passaggio all’economia circolare porterebbe a vantaggi non solo per l’ambiente, ma anche per la società. Si andrebbero a creare da subito 5mila nuovi posti di lavoro e, nel corso degli anni, il numero sarebbe destinato a decuplicare. Anche il prodotto interno lordo registrerebbe un aumento, stimato intorno 3% annuo (10 miliardi di euro).
E nel nostro paese?
La Commissione Europea ha indicato la necessità di sviluppare un’economia più circolare in Europa e a promuovere il riciclaggio negli Stati membri. Prolungare l’uso produttivo dei materiali e il riutilizzo significa anche rafforzare la competitività dell’UE sulla scena mondiale. Nonostante questa indicazione, l’obiettivo in Italia pare ancora lontano. Nella classifica europea per la gestione dei rifiuti, il nostro paese occupa attualmente il 20esimo posto.
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