Da un quarto di secolo Mauro Morandi è il custode della meravigliosa spiaggia rosa di Budelli. Per tutti questi anni si è preso cura di questo piccolo paradiso, pulendo i sentieri e raccogliendo la plastica dal mare, in estate, come in inverno.
E neppure quando i vecchi proprietari dell’isola, ormai dieci anni fa, hanno smesso di versagli lo stipendio Mauro se n’è andato. Ha deciso di restare sulla sua Isola, a guardia di un ecosistema unico.
Ora, però, il guardiano eremita rischia di vedersi trasferito. Le dichiarazioni del Presidente dell’Ente Parco della Maddalena, che di recente ha acquisito l’isola, sembrano infatti propendere per un allontanamento del custode. Per questo su Change.org è stata lanciata una petizione, affinché Mauro Morandi possa continuare a prendersi cura con tanta dedizione dei luoghi che ama.
Raccolte fondi e passi indietro per la proprietà dell’isola
A inizio mese è stato reso noto che l’Isola di Budelli resterà definitivamente patrimonio pubblico dell’Ente Parco della Maddalena. Soddisfazione è stata espressa dal WWF che, attraverso le parole della presidentessa Donatella Bianchi, ha così commentato: “Accogliamo con favore la decisione del giudice del Tribunale delle esecuzioni immobiliari di Tempio Pausania che ha assegnato definitivamente l’Isola di Budelli all’Ente Parco dell’Arcipelago della Maddalena e, quindi, allo Stato. Finalmente si conclude una tormentata vicenda amministrativa e giudiziaria sulle sorti della proprietà dell’isola. Ora è tempo di governare al meglio questo bene e con esso l’intero arcipelago”.
La decisione è arrivata a seguito di un iter tortuoso: l’isola, famosa per la sua spiaggia rosa, era stata messa all’asta alcuni anni fa.
A farsi avanti per la sua acquisizione era stato il milionario neozelandese Michael Harte, amministratore della Barclays Bank, che aveva offerto 3 milioni di euro. A febbraio, poi, il magnate aveva espresso la propria intenzione di rinunciare all’acquisizione dell’isola, a causa anche degli stretti vincoli che di fatto impediscono ogni progetto di costruzione.
Poi, è stata la volta della colletta organizzata dai ragazzi della scuola media di Mosso, in provincia di Biella, che attraverso il web e con l’appoggio del WWF, avevano lanciato la loro campagna di crowdfunding per partecipare all’asta e salvare l’isola dalla mano dei privati.
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