Nel Lazio non si respira più e i cittadini sono quotidianamente esposti a rischi per la loro salute.
È questa la denuncia di Greenpeace che, assieme a ClientEarth, ha inviato una lettera di diffida alla Regione Lazio.
Una legge vecchia di vent’anni
La richiesta è quella di adottare un Piano di risanamento per la qualità dell’aria efficace.
Ad oggi, invece, la Regione dispone di un Piano per la qualità dell’aria adottato oltre otto anni fa sulla base di una normativa risalente al 1999. «Questo Piano è assolutamente carente e inadeguato alla luce della normativa attuale – ha spiegato Greenpeace –. Chiediamo che siano individuati i provvedimenti da adottare per riportare l’inquinamento atmosferico entro i limiti di legge, che sia definito un calendario di interventi e che siano valutati gli impatti e miglioramenti attesi».
La “Piccola Pianura Padana” del centro Italia
A sette anni dall’entrata in vigore del Piano le soglie massime per la concentrazione di NO2 a Roma sono state superate anche del 50%.
Anche in fatto di PM10 non va meglio: in dodici anni di vita della normativa su questo inquinante, i valori limite giornalieri sono stati superati puntualmente, anno dopo anno, fin quasi tre volte il numero consentito, raggiungendo il record di 93 giorni di sforamento nel 2017.
Tra le aree più inquinate della regione c’è il frusinate, e in particolare la Valle del Sacco, zona che si è guadagnata il poco lusinghiero soprannome di “piccola Pianura Padana” del centro Italia.
60 giorni di tempo prima del ricorso al TAR
La Regione Lazio ha ora un massimo di 60 giorni per aggiornare il Piano per la Qualità dell’aria e per introdurre misure efficaci e idonee ad assicurare, al più presto, il rispetto dei valori limite previsti dalla normativa vigente. In caso contrario, Greenpeace ha fatto sapere che si rivolgerà al TAR del Lazio.
«Mentre l’Italia è sotto procedura d’infrazione in Europa e a un passo dal deferimento alla Corte di Giustizia per la sua inazione contro l’inquinamento atmosferico, la Regione Lazio manca persino di tenersi al passo con la legge – ha concluso l’associazione ambientalista –. Per questo chiediamo a chiunque si candidi a governare la Regione di approntare presto un nuovo Piano di risanamento per la qualità dell’aria a favore di tutti i cittadini».
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