Una storia a lieto fine quella che arriva dall’Indonesia, dove 14 oranghi sono tornati in libertà.
Dopo un tira e molla durato sei anni, gli animali sono stati restituiti dal governo thailandese al loro paese d’origine, l’Indonesia appunto.
Dal 2006 a oggi sono 66 gli oranghi inviati dal governo di Bangkok all’Indonesia, segno concreto di un impegno congiunto tra i due paesi per la lotta al bracconaggio nel Sud Est Asiatico.
Nel 2015 il WWF ha rafforzato il proprio impegno contro il bracconaggio e il commercio illegale di cuccioli di orango, sottratti alle madri per essere poi venduti come animali da compagnia. In realtà le malattie, lo stress e la separazione dal genitore spesso condannano questi animali a morte certa nel giro di poco.
Rischio alto
Ma non c’è solo il bracconaggio: la sopravvivenza degli oranghi è minacciata su più fronti. Il territorio del Borneo è, a livello planetario, uno degli esempi più drammatici di deforestazione. In meno di 25 anni l’isola di Sumatra ha perso il 50% delle proprie foreste e, in generale, si ritiene che negli ultimi due decenni l’80% dell’habitat degli oranghi sia scomparso. Si stima, inoltre, che poche miglia di individui di orango vivano ancora in libertà.
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