La specie a cui apparteniamo è quella che più di tutte ha modificato l’ambiente in cui vive. Abbiamo costruito megalopoli e continuiamo a convertire enormi superfici di foresta in zone agricole. Non siamo però gli unici a creare strutture abitative in grado di durare millenni e non siamo stati i primi ad avere inventato l’agricoltura.
Grattacieli di terra e coltivazione di funghi
I termitai delle colonie del genere Macrotermes possono raggiungere un’altezza di nove metri ed avere un diametro alla base di trenta metri. Ogni colonia è formata in media da due milioni di individui. Nel 2015, un gruppo di ricercatori belgi e congolesi ha utilizzato la tecnica della datazione con il Carbonio-14 per determinare l’età di alcuni termitai costruiti dalla specie Macrotermes falciger, nella regione del Katanga, nella Repubblica Democratica del Congo. La costruzione di uno dei termitai analizzati, ancora oggi in uso, è iniziata più di duemila anni fa.
Oltre alla costruzione di questi “grattacieli” Marcotermes falciger si dedica anche alla coltivazione di funghi. Questa specie si nutre del micelio di alcuni funghi che si sviluppano sulla sostanza organica in decomposizione. Le termiti creano le condizioni ideali per la crescita del fungo e lo “concimano” di continuo, portando all’interno del termitaio sostanza organica che prelevano dalla lettiera forestale. In determinate condizioni ambientali, le termiti possono rimuovere dal suolo fino al 40% delle foglie, dei rami e dei tronchi morti caduti al suolo.
I termitai: isole di biodiversità
Con il passare del tempo, grazie alla sostanza organica accumulata, i termitai diventano particolarmente fertili e, su quelli più grandi, si insediano alberi appartenenti a specie che non riescono a crescere sui suoli circostanti. Alcuni termitai hanno una ricchezza di specie arboree almeno doppia rispetto all’ambiente che li circonda e rappresentano un’importante fonte di cibo per i grandi erbivori tra cui l’elefante africano (Loxodonta africana) e il rinoceronte nero (Diceros bicornis). Anche molte specie di uccelli trovano negli alberi dei termitai un habitat adeguato per nidificare.
Utili per l’uomo, minacciate dall’uomo
Alcune delle specie fungine “coltivate” dalle termiti del genere Macrotermes producono corpi fruttiferi commestibili, tra cui Termitomyces titanicus, la specie fungina che produce il corpo fruttifero più grande al mondo. In Zambia gli agricoltori usano tradizionalmente i suoli dei termitai come fertilizzante, rimuovendo soltanto gli strati superficiali per non disturbare la colonia. Le termiti contribuiscono anche a mitigare i rischi di incendi forestali, grazie al loro costante lavoro di rimozione di biomassa infiammabile dalla lettiera e di contenimento della crescita dello strato erbaceo.
Purtroppo, così come molte altre specie animali, anche alcune specie di termiti rischiano di scomparire a causa della conversione del loro habitat, le foreste tropicali secche, in monocolture.
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