Il Consiglio di Amministrazione di Tirreno Power ha annunciato la chiusura definitiva dei due gruppi a carbone della centrale termoelettrica di Vado Ligure, riconoscendo l’assenza delle condizioni necessarie alla riapertura dello stabilimento.
La decisione arriva a seguito del sequestro dello stabilimento compiuto nel marzo 2014 dalla Procura di Savona, provvedimento preso a causa del mancato rispetto delle prescrizioni AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) e della gravità dell’inquinamento arrecato all’ambiente e ai cittadini.
“Disastro ambientale”
Il decreto di sequestro parlava di disastro ambientale e sanitario nelle aree di ricaduta delle emissioni della centrale, come provato dalle indagini ambientali ed epidemiologiche condotte.
Inoltre, le indagini avevano evidenziato un aumento della mortalità attribuibile alle emissioni della centrale stessa.
Tirreno Power ha annunciato un progetto di reindustrializzazione del sito, volto a favorire l’insediamento di nuove aziende con l’obiettivo di contribuire alla ricerca di soluzioni che possano offrire sia un futuro occupazionale ai lavoratori che una prospettiva di sviluppo del territorio.
La soddisfazione del WWF
Grande soddisfazione è stata espressa dal WWF che, in un comunicato stampa, ha manifestato anche l’augurio che la riqualifica della centrale sia un progetto realizzabile e concreto e che non resti solo nel novero delle buone intenzioni. “L’impianto ha rappresentato per lungo tempo un’importante fonte di occupazione per gli abitanti del luogo. Il prezzo pagato dalla popolazione, però, è stato altissimo. Ci opereremo in prima persona per controllare che l’area venga effettivamente bonificata”.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com