L’area dell’ex zoo di Parco Michelotti, a Torino, non vedrà più la nascita di un bioparco, ma ospiterà un’area verde, con scivoli e altalene per i bambini. La scelta è conseguenza della pressione esercitata dal sindaco Chiara Appendino, del Movimento 5 Stelle, il cui portavoce alla Camera, Paolo Bernini, ha dichiarato: «Nessun animale deve vivere in uno zoo e nessun nuovo zoo deve essere autorizzato. Questo è un altro passo di civiltà».
Zoom spa, la società che si era aggiudicata l’appalto per la riqualificazione del Parco Michelotti con il progetto di un bioparco, di fronte all’indisponibilità dell’amministrazione comunale ha rinunciato concludendo consensualmente la procedura: «Non esistono più i presupposti imprenditoriali per la stipula della convenzione» ha commentato l’amministratore delegato dell’azienda, Gian Luigi Casetta. Tra le motivazioni della rinuncia addotte dalla società, già proprietaria di uno zoo a Cumiana, pesano non solo la questione sicurezza e la valutazione d’impatto ambientale interposte dal Comune, ma soprattutto il ricorso al TAR presentato dalle associazioni animaliste, tra cui l’OIPA, che si sono schierate in prima linea, insieme al Coordinamento NO ZOO, per scongiurare l’apertura di un nuovo “penitenziario” dove rinchiudere gli animali.
Le reazioni
Plaudono alla decisione del sindaco Appendino i suoi sostenitori 5 Stelle, secondo i quali «Il bioparco non sarebbe stato altro che una nuova prigione per animali esotici e “da fattoria”. È la dimostrazione di come potrebbe essere una nazione in cui gli animali non siano considerati merce da cui trarre profitto, ma esseri senzienti portatori di diritti e a cui dobbiamo tutela e rispetto. Oggi a Torino si festeggia una giornata di vittoria, quella sancisce il diritto alla libertà degli altri animali e il diritto dei cittadini di fruire liberamente di un’area pubblica».
Di tutt’altro avviso l’opposizione che, per bocca del senatore Pd Stefano Esposito, commenta così su Twitter: «Chiara Appendino ha raggiunto un altro “grande” risultato: 6 milioni di investimento privato, 30mila metri quadrati riqualificati e pubblici, altrettanti di bio parco, buttati via per insipienza amministrativa e ideologica».
Il parco Michelotti
Lo zoo del parco Michelotti aveva chiuso i battenti nel 1987. A trent’anni di distanza, Zoom spa, la società che si è aggiudicata l’appalto per la riqualificazione dell’area, aveva presentato un progetto per la realizzazione di un bioparco dove «non ci saranno animali catturati o acquistati da mercanti, ma solo quelli che seguono programmi di allevamento e riproduzione in cattività, condotti secondo regole etiche e scientifiche, volte alla tutela della singola specie».
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