La caccia selettiva rappresenta una vera e propria minaccia per la varietà genetica delle specie.
Cacciando solo gli individui maschi più forti che si distinguono per grandi tratti sessuali secondari, come ad esempio le corna delle antilopi, le zanne degli elefanti, le criniere dei leoni, si rischia di danneggiare l’intero patrimonio genetico delle specie rendendole più deboli e vulnerabili ai cambiamenti ambientali.
«Il rischio è davvero concreto – ha spiegato il professor Rob Knell della Queen Mary University of London e autore dello studio pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society –. Anche solo abbattendo il 5% degli animali maschi con i geni migliori si rischia di far perdere alle specie la varietà genetica. Questi maschi di alta qualità tendono a generare un’alta percentuale di prole – spiega Knell – i loro “buoni geni” sono in grado di diffondersi rapidamente consentendo alle popolazioni di animali di adattarsi rapidamente a nuovi ambienti. La rimozione di questi maschi inverte questo effetto e potrebbe avere conseguenze gravi». Come quelle che i bracconieri stanno infliggendo agli elefanti che vengono abbattuti in base alle dimensioni delle loro zanne, eliminando così gli individui maschi più grandi e più evolutivamente in forma.
Quando la caccia è d’aiuto
Tuttavia, il professor Knell non è per un divieto assoluto di questo tipo di abbattimento. Secondo lo studioso, se strettamente regolamentata, la caccia di trofei potrebbe anche dare benefici in termini di conservazione laddove vada a contenere popolazioni di specie che risultano in soprannumero. Non solo, l’industria legata a questo tipo di attività consente di tutelare numerose aree dell’Africa sub sahariana. Tuttavia, precisa Knell «se questi animali vengono uccisi prima di poter tramandare i loro geni, si riduce la resistenza totale dell’intera popolazione». Per questo, oltre ad una attenta gestione dei prelievi, gli studiosi suggeriscono la rimozione solo dei maschi più anziani che hanno già avuto l’opportunità di riprodursi.
Trump fa marcia indietro
Intanto è notizia dei giorni scorsi che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump non toglierà il bando all’importazione di trofei di caccia di elefanti e leoni.
La marcia indietro è arrivata dopo la pioggia di critiche che avevano seguito l’annuncio alla revoca del divieto, limitazione che era stata approvata dalla precedente amministrazione Obama.
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