Esperimenti e osservazioni in natura hanno dimostrato che i disegni con macchie ocellari, esibiti improvvisamente di fronte a un aggressore, riducono il rischio di essere uccisi, ma non ci dicono perché il trucco funziona così bene.
Spesso si racconta che le macchie ocellari possono ricordare lo sguardo di un rapace, ma la spiegazione non è così convincente. La varietà di forme, colori e dimensioni di questi occhi non rispecchia, infatti, quella dei presunti modelli.
Per andare a fondo alla questione, il dottor Martin Stevens dell’Università di Exeter, autore di un bel libro sull’inganno in natura (Cheats and deceits, trucchetti e inganni), ha cercato di capire quali sono i disegni più efficaci offrendo a uccelli insettivori modelli di farfalle finte con diverse tipologie di macchie ocellari: piccole, grandi, singole, doppie, triple, di forma circolare o rettangolare e con diversi colori. Alla fine la loro vistosità, più che la somiglianza a un occhio o il loro numero, è risultata essere l’aspetto più rilevante per respingere i predatori.
C’è sicuramente ancora del lavoro sperimentale da fare su questo tema, ma probabilmente possiamo affermare che le macchie ocellari possono in alcuni casi imitare veri occhi, soprattutto nei bruchi, ma non è detto che questo sia l’unico scopo. Come sistema di difesa, in ogni caso, funzionano piuttosto bene, a patto di essere vistose e mostrate all’improvviso.
Effetto sorpresa
Questo della novità è un concetto chiave, perché tutto quanto desta una sorpresa può produrre nell’attaccante un momento di esitazione prezioso per chi è minacciato, consentendogli di mettersi in salvo.
Moltissimi animali, come noi del resto, hanno una naturale prudenza di fronte a fenomeni nuovi: la cosiddetta neofobia. Un cambio improvviso di forme e colori può rappresentare un pericolo, meglio lasciar perdere. Per questo moltissime specie contano sul proprio camuffamento per non farsi notare, ma quando sono in pericolo fanno una vera e propria “parata di minaccia” in cui compaiono forme o colori che possono intimidire i predatori.
Le livree di avvertimento devono essere piuttosto variabili in modo da non creare un modello ricorrente che il predatore possa riconoscere facilmente. Nelle farfalle notturne Catocala, per esempio, il disegno del primo paio di ali le rende indistinguibili sulle cortecce mentre il secondo paio, tenuto nascosto, ha tinte accese che sono esibite solo in caso di pericolo. Il colore è molto variabile e può andare dal rosso all’arancione fino al blu, in modo da tenere i predatori sempre sulle spine.
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