L’Isola di Favignana fa parte dell’Arcipelago delle Isole Egadi, costituito anche dalle Isole di Levanzo e Marettimo e dagli Isolotti Formica e Maraone. Lunga 9 km e larga 4, con un’estensione di 19 km2, l’Isola appare come una farfalla adagiata sul mare, come la definì il pittore Salvatore Fiume negli anni ’70, e presenta due ali, l’una detta “il Bosco” e l’altra della “Piana”, divise da un ampio corpo montagnoso sulla cui cima svetta il forte di Santa Caterina, eretto in pietra calcarea.
Di simili fattezze è il Castello di San Giacomo, cinto dalle vecchie mura del carcere sito in paese. Nel porto, invece, si eleva dalla costa la struttura dell’ex Stabilimento Florio di Favignana e Formica, una volta centro di lavorazione del tonno appena pescato dalla mattanza che si effettuava nei mesi tra maggio e giugno nello specchio acqueo tra Levanzo e Favignana e oggi – come si diceva – spazio museale che consente di ripercorrere la storia di queste isole. All’interno delle mura del fabbricato due stanze sono dedicate alla battaglia delle Egadi, l’epico scontro navale conclusivo della Prima guerra punica avvenuto nel 241 a.C. durante il quale la flotta romana riportò una vittoria schiacciante su quella di Cartagine.
È, inoltre, possibile visitare lo stabilimento grazie a un team di guide che, oltre ad illustrare la vita dei Florio, ricostruiscono attraverso un viaggio virtuale le fasi della pesca e della lavorazione del tonno. La presenza dei Florio si nota bene anche in prossimità del porto con il Palazzo Florio, residenza estiva della famiglia in stile neogotico, costruita nel 1878 su progetto dell’architetto Damiani Almeyda.
Il paesaggio delle cave di tufo
Sull’ala della farfalla che si affaccia di fronte a Trapani, invece, si trovano la Grotta del Pozzo, famosa per la sua iscrizione punica, e le cave di tufo che hanno segnato profondamente la storia dell’isola per secoli, secondo alcuni sin dall’epoca romana. Lungo la costa appaiono evidenti i lavori di estrazione dei blocchi di calcarenite che le mani esperte dei “pirriatura”, i tagliapietre favignanesi, hanno asportato per ricavare questa pietra molto ricercata nell’edilizia e nell’architettura. Il risultato è un paesaggio molto particolare, dove le cave hanno finito per assumere esse stesse le forme di vere e proprie cattedrali. Dopo lo Scalo Cavallo, dove possono osservarsi i primi scivoli utilizzati per far scendere sulle grosse imbarcazioni i blocchi di calcarenite, si trova Cala Rossa. Affacciata su uno specchio acqueo cristallino è una delle più belle cale d’Italia e ha l’aspetto di un anfiteatro rivolto sulla piccola perla delle Egadi che è Levanzo. La più lontana isola dell’Arcipelago, Marettimo, ci attende invece là, oltre il monte di Santa Caterina, con i suoi tramonti rosso fuoco, scaturiti da un tenero bacio tra le limpide acque e un caldo sole.
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